“È una scelta politica criminale quella voluta dai governi a guida Pd di Roma e Palermo per privare intere aree dell’Isola del diritto alla sicurezza sanitaria”. Non usa mezze parole il deputato dell’opposizione all’Ars, Nello Musumeci, sul nuovo piano sanitario che riorganizza la rete ospedaliera in Sicilia.

Sono tante, infatti, le aree territoriali penalizzate, che in questi giorni stanno esprimendo la loro preoccupazione per i tagli e ridimensionamenti previsti dal piano regionale. Il caso più emblematico è quello dell’ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù.

“In particolare, basterebbe guardare una cartina geografica – rileva Musumeci – per capire come, dopo il riordino del Piano sanitario, diversi ospedali dell’entroterra e i bacini circostanti resterebbero tagliati fuori da ogni rete di emergenza e urgenza. Come si fa, ad esempio, a sopprimere i Pronto soccorso in strutture che da decenni assicurano un servizio efficiente e insostituibile a livello regionale? Come si fa a non capire che in questa proposta del governo Crocetta non c’è alcuna sinergia tra ospedale e territorio?”

“Ho già inviato all’assessore Gucciardi (che ha già presentato la nuova rete ospedaliera ai manager delle Asp, ndr) una nota di protesta – conclude l’esponente dell’opposizione – proponendo di modificare la Rete. Lo farò ancora in commissione Sanità e in Aula, con la nostra ferma e convinta opposizione. Questo ulteriore scippo a danno dei territori ‘non raccomandati’ non può essere tollerato”.