La Sispi (Sistema Palermo Informatica) è la società per azioni costituita alla fine degli anni Ottanta su iniziativa del Comune di Palermo per la progettazione, la realizzazione, lo sviluppo e la conduzione tecnica del Sistema Informatico e Telematico Comunale del Comune di Palermo.

Riportiamo integralmente una nota stampa diffusa dalle rappresentanze sindacali dell’azienda.

“In seguito alla delibera del Consiglio comunale di Palermo n.1 del 01/01/2016 e facendo riferimento agli ultimi incontri con la Direzione aziendale Sispi, nonché alle notizie di stampa dei giorni scorsi, riteniamo opportuno che sia fatta subito chiarezza sulla reale volontà politica riguardo la gestione futura di alcuni temi che coinvolgono la Sispi.

L’Amministrazione comunale, con la delibera suddetta, ha richiesto anche a SISPI, così come alle altre aziende partecipate, di presentare un piano che definisca il fabbisogno di personale per il triennio 2016-18.

Il CDA Sispi, nella seduta del 20 gennaio 2016, ha formalizzato e inviato il programma di fabbisogno con l’ipotesi di assunzione di ulteriori 10 unità nel triennio, anche attraverso lo strumento della mobilità interaziendale, per fare fronte ai nuovi servizi che il Comune affiderà a Sispi.

Prima di parlare di possibili assunzioni, sarebbe necessario conoscere il piano industriale complessivo, ad oggi mai presentato al sindacato, per sapere quali sarebbero i nuovi servizi e le internalizzazioni che dovrebbero garantire l’aumento di fatturato e che giustificherebbero i nuovi ingressi di personale.

Occorre precisare che la delibera n.1 del 01/01/2016 prevede anche “altro”. Ovvero l’abolizione dei vincoli sulle politiche del personale relative ad avanzamenti di carriera, inquadramenti professionali e aumenti delle retribuzioni, posti dalle precedenti norme e bloccate da dieci anni, (vedasi delibera Latella, spending review etc.), ma di questo non se ne parla!

Sugli aspetti che riguardano le mansioni dei dipendenti esistono già dei contenziosi, con una sentenza di primo grado che condanna l’azienda ad adeguare il livello di inquadramento di un dipendente risarcendolo economicamente degli arretrati. Riteniamo quindi che sia arrivato il momento di rivedere tutti gli inquadramenti del personale adeguandoli alle rispettive mansioni, professionalità, esperienza e merito, evitando altri inutili e dispendiosi contenziosi legali.

La RSU SISPI ritiene pertanto opportuno che l’eventuale necessità di inserimento di nuove figure professionali, necessarie a coprire nuovi servizi, debba passare prioritariamente attingendo al personale dipendente dell’azienda, valorizzando le professionalità già in organico Sispi.
Per queste ragioni, una seria e complessiva riorganizzazione della pianta organica, nella ipotesi di eventuali nuovi ingressi, non può che passare attraverso una dettagliata e approfondita contrattazione sindacale con la RSU.

Dal 2003 la Sispi ha in locazione uno stabile di proprietà di un istituto bancario con un costo annuale di affitto di circa € 170.000. La D.A. ci ha informato che il Comune di Palermo ritiene opportuno trasferire la sede presso un stabile a disposizione dell’amministrazione comunale, che si troverebbe in Via Ugo La Malfa, per risparmiare questo costo.

Pur comprendendo la giusta necessità dell’amministrazione di porre in essere tutte le misure necessarie a ridurre le spese degli affitti, facciamo presente che nel caso di Sispi occorre tenere in considerazione alcuni aspetti specifici finora trascurati: La Sispi ha già sostenuto e affrontato nel 2003 il disagio di un trasferimento di sede che è costato circa 1.000.000 di EURO. Le risorse che si impegnerebbero, maggiori di quelle già sostenute nel 2003, per un nuovo trasloco, potrebbero essere impegnate a coprire, in parte, l’acquisto dell’attuale sede con un mutuo ammortizzabile in pochi anni; un altro aspetto è quello determinato dalla necessità di adeguare, con un ulteriore aggravio dei costi rispetto a quelli già menzionati, i nuovi locali individuati dal Comune per soddisfare le complesse esigenze tecniche che l’attuale infrastruttura tecnologica della Sispi richiede, adeguamenti necessari a garantire l’erogazione dei servizi con continuità, che furono realizzati nel 2003 nell’attuale sede e che in caso di trasferimento andrebbero perduti;
un ulteriore criticità verrebbe determinata dall’allontanamento dal centro della città, che renderebbe meno tempestiva l’erogazione di servizi di assistenza presso gli uffici comunali;

Per le ragioni sopra esposte – concludono i rappresentanti sindacali di Sispi – riteniamo non adatta alle esigenze di Sispi la soluzione di Via Ugo La Malfa e chiediamo che, qualora fosse impossibile acquisire l’attuale sede, venga individuato un immobile con caratteristiche rispondenti alle esigenze tecniche ed economiche della Sispi e del Comune.
A nostro avviso, l’immobile da individuare, considerato l’elevato investimento richiesto a Sispi per il trasferimento nella nuova sede, avrebbe una convenienza economica soltanto se fosse assegnato a titolo gratuito.

Qualora, come spesso accade, dovessimo trovarci di fronte a decisioni già assunte sulle due tematiche sopra esposte, senza il necessario confronto e senza la necessaria contrattazione sindacale aziendale, saremo costretti a mettere in atto tutte le forme di lotta sindacale che riterremo opportune per difendere gli interessi e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici della Sispi che sono i veri protagonisti dei positivi risultati raggiunti ad oggi dell’azienda.
Chiediamo pertanto l’istituzione di un tavolo tecnico permanente, Azienda – Comune – RSU, per affrontare congiuntamente le questioni poste”.