• Ok dal del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, ma non mancano le criticità nel progetto tram.
  • Tre i nodi da risolvere: il piano parcheggi, la nuova viabilità a piazza Einstein e via Libertà pedonale.
  • Entro il 31 ottobre del 2021 la gara. Costo 275 milioni, per 53 mesi complessivi. Stima lavori ultimati nel 2026.
  • Problema Piano Triennale, a rischio i fondi.

Le 3 nuove Linee del tram di Palermo (tratte A, B e C) procedono il loro iter burocratico, non senza intoppi. Nell’ultimo anno di mandato del sindaco Leoluca Orlando e a nove mesi dalle prossime Elezioni Comunali 2022, è arrivato il parere positivo del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, ma non mancano le criticità. A cominciare dalla nuova viabilità prevista dal progetto, che rivoluzionerà drasticamente il traffico del Capoluogo. In attesa dei nomi dei prossimi candidati a sindaco, l’unica cosa certa è tale progetto susciterà polemiche nella prossima campagna elettorale. A preoccupare maggiormente, 3 nodi: il piano parcheggi, la nuova viabilità a piazza Einstein e via Libertà pedonale. Ma andiamo con ordine.

Il monito: criticità e modifiche da fare

«Tale ambizioso progetto – sottolinea il Consiglio superiore dei lavori pubblici – richiede, però, per poter essere attuato, la contemporanea e coordinata realizzazione di altri interventi complementari fra cui il Piano parcheggi, più volte richiamato nei documenti del progetto in esame, ma non ricompreso fra le opere oggetto del conseguente appalto. Appaiono di tutta evidenza le conseguenze negative che una mancata o scoordinata realizzazione del progetto nel suo complesso, avrebbero sul progetto stesso, con effetti sulla città di Palermo che si ritiene sia necessario valutare preventivamente, qualora ciò non sia stato fatto. La soluzione sviluppata, sia per la tratta A, che per la tratta C, prevede la creazione, lungo i tracciati delle tratte stesse, di ampie aree pedonali in numerosi tratti urbani nei quali lo spazio di sezione potrà essere destinato solo alla realizzazione della piattaforma tramviaria e alla mobilità dolce. Sembra poco approfondita la valutazione degli effetti trasportistici conseguenti alle limitazioni del traffico stradale».

1° Problema: mancano i Parcheggi

Nella Relazione Generale si parla di “criticità legate principalmente alle interferenze con il traffico veicolare” e si fa riferimento a “l’inevitabile riduzione dell’offerta di stalli su sede stradale”.

Da qui il monito: «La proposta progettuale è stata corredata da un piano parcheggi, non facente parte del progetto stralcio in esame, a compensazione degli stalli soppressi. Si chiede, quindi, di integrare il futuro sviluppo progettuale con attenta analisi delle condizioni veicolari e delle eventuali criticità relative a condizioni di congestione nella restante rete viaria urbana, nello scenario proposto, anche in assenza di attuazione del piano parcheggi, la cui realizzazione non è prospettata come effettivamente in corso e potrebbe non trovare piena attuazione».

Rischio flop

I nuovi tram infatti toglieranno spazio alle auto. Da qui la necessità di nuovi parcheggi (ben 12, gran parte interrati) finanziati in parte dalla Regione (49 milioni) e in parte dovranno intervenire i privati col project financing. Tra questi: due multipiano sotterranei in via Libertà; uno da 168 posti a piazza Giulio Cesare (Stazione Centrale); uno a piazza Don Bosco (222 posti auto); uno a piazzale Ungheria interrato, mentre in superficie ci sarà una nuova sistemazione; uno da 226 posti a piazza Boiardo (Terminal Notarbartolo); uno in viale Francia da 532 posti; uno a 4 piani (uno a raso e 3 sotterranei) a Piazza Giovanni Paolo II, da 484 posti.

Dovranno essere pubblicati dei bandi appositi per ogni parcheggio, anche se il RUP Marco Ciralli spera in un bando unico; il rischio è che si possa collezionare un nuovo clamoroso flop dopo il famoso “Piano Parcheggi” del Comune, rimasto sulla carta perché molti bandi erano andati deserti.

2° Problema: nuovo nodo Einstein

La rotatoria di piazza Einstein (ex Motel Agip) da progetto sarà smantellata e sostituita con dei nuovi svincoli “a livelli sfalsati”. «Si segnala – prosegue la Commissione – che lo svincolo ha, complessivamente, una architettura complessa e dovranno essere attentamente verificate le caratteristiche geometriche e d’asse nel successivo sviluppo progettuale».

Sul piano strutturale si evidenziano “incongruenze progettuali” e “forti perplessità” che dovranno essere affrontati “in modo adeguato nello sviluppo dei successivi gradi di progettazione”. E ancora: «Il giudizio è reso ancor più complicato data la serie di inesattezze presenti nel corpo della relazione. Gli errori e le inesattezze rilevati, non preoccupano tanto per le scelte progettuali indicate, viste le tipologie e le dimensioni delle opere in parola, quanto per la incompletezza e contraddittorietà che traspare nello sviluppo degli aspetti strutturali».

Altre nuove viabilità

Nuovo assetto viario anche in viale Leonardo Da Vinci, via Notarbartolo e via Duca della Verdura saranno «a senso unico di marcia, verso il mare su due corsie con la sede tramviaria interamente sulla destra sin da piazza Ottavio Ziino».

Nuova viabilità anche al ponte Calatafimi dove il tram proseguirà in viale Regione Siciliana tramite un viadotto tranviario. Per immettersi in via Ernesto Basile addirittura tramite un tunnel tranviario.

Nuova viabilità anche alla Stazione Notarbartolo, dove saranno smantellate le barriere tranviarie esistenti sul ponte e l’attuale capolinea del tram su piazza Boiardo sarà cancellato. Sarà creato un nuovo cavalcavia per le auto, tra le vie Umberto Giordano e Daidone, il cosiddetto “ponte degli artisti”. I tram invece proseguiranno dritto su via Notarbartolo e via Duca della Verdura.

3° Problema: via Libertà pedonale

Altra novità saranno le aree pedonali. In particolare l’attuale corsia centrale di via Libertà diventerà una sorta di “rambla” coi tram, aree pedonali e ciclabili. Pedonale tutto l’asse via Libertà-Ruggiero Settimo. Sarà interamente pedonale e tranviaria anche via Roma, dalla stazione a via Cavour. Pedonale anche la via Marchese di Roccaforte.

Inoltre, come ha spiegato in passato l’Ing. Ruggero Cassata (vincitore del concorso di progettazione tram col gruppo palermitano RGM) “alcuni tratti di piazza Giulio Cesare, corso Tukory e via Libertà saranno con pavimentazione a prato verde“. La Tratta A (Stazione Centrale/piazza Alcide De Gasperi) sarà la “Linea 6”.

Lo spostamento dei sottoservizi

I nuovi tram saranno “catenary free” cioè senza catenaria, a a induzione magnetica, con batterie che si ricaricheranno a ogni fermata. “Gli impianti previsti, per l’assenza della linea di contatto, aerea e della relativa palificata o interrata, comportano minori attività di scavo in fase di costruzione dell’opera, con conseguente mitigazione dei disagi alla cittadinanza, sia in termini di durata del cantiere che in termini di disturbo”. Anche se ci sarà il problema dei sottoservizi.

Nei mesi scorsi Orlando e Giusto Catania hanno risposto che “è stata sviluppata una campagna di indagini documentale, presso tutti i gestori di reti, e sul campo con una campagna di indagini con Georadar al fine di rilevare i sottoservizi interferiti. Questa campagna, la più estesa effettuata nello ambito urbano, ha comportato la redazione di circa 3.000 profili georadar per una lunghezza complessiva di circa 120.000 metri” e, inoltre, che “lo spostamento dei sottoservizi deve essere eseguito dai relativi gestori cui è stato disposto, a conclusione della specifica Conferenza di Servizio indetta dall’Amministrazione Comunale, lo spostamento entro il 31 dicembre 2021”.

Cronoprogramma: tempi e costi

I lavori per la costruzione delle 3 nuove tratte A, B, C (la linea E1 al momento è in stand-by) dureranno 4 anni e mezzo. Fine lavori stimata nel 2026. In tutto 48 nuove fermate e tre nuovi terminal per servire una popolazione di circa 230mila abitanti. 

Nel dettaglio, il cronoprogramma dell’intervento prevede una durata complessiva di 53 mesi di cui 11 mesi per le procedure di approvazione e di affidamento, 6 mesi per la progettazione esecutiva e 36 mesi per l’esecuzione dei lavori. Il tutto per un importo complessivo di 275 Milioni di euro. Di questi il Comune ne ha 252: 198 dal Patto per Palermo, 48,1 dalla Regione, 5,6 avanzati dal precedente appalto tram. Il Comune dovrà trovarne altri 23.

L’assessore alla Mobilità Giusto Catania ieri ha detto: “Dopo aver provveduto a recepire le prescrizioni del parere in argomento, sarà possibile avviare le procedure di gara, presumibilmente entro il 31 ottobre del 2021. Tale data è stata indicata anche ad alcuni operatori economici, le cui attività insistono lungo le tratte A B e C della linea tramviaria, ai quali non verrà rinnovata l’occupazione di suolo pubblico. Con i titolari di queste attività commerciali è stato avviato un positivo dialogo, anche in occasione di un recente incontro convocato dall’assessora Martorana”.

Ma resta il problema del Piano Triennale, ancora non approvato dal Consiglio Comunale. Ciò potrebbe comportare ritardi e danno erariale. Lo dicono gli stessi assessori Catania e Prestigiacomo nelle loro recenti lettere al Consiglio: “A rischio di perdita dei finanziamenti Statali e Comunitari”.

Le altre 4 Linee

LINEA D (Orleans-Bonagia 9,4 km); LINEA E2 (Zen-Mondello); LINEA F (Stazione Centrale-Duca della Verdura 9,4 km); LINEA G (Scalea-Sferracavallo 5,5 km).

Tutto il progetto

 

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