Nuovo buco nel bilancio della Regione, niente stipendi per formazione e Consorzi di bonifica

Un nuovo doppio pasticcio nei conti della Regione siciliana lascia al palo gli stipendi di cinquemila lavoratori della Formazione professionale e di tutti i dipendenti dei Consorzi di bonifica.

L’errore sui conti dell’Avviso 2

I soldi per pagare i lavoratori che sono stati impegnati nell’Avviso 2  sarebbero rimasti impelagati in un doppio errore legato al ritardo nell’approvazione della Finanziaria di quest’anno e al blocco della rendicontazione 2019 che andrà in parifica dopodomani.

Il bando con il quale nel 2018 il governo Musumeci ha sbloccato i corsi di formazione professionale dopo l’era dello stop totale a tutto durante il governo Crocetta vede mandati di pagamento pronti per 8 milioni e 600 mila euro, ma tutto resta fermo in ragioneria.

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Mancano all’appello 282 milioni

La Corte dei conti, che sulla carta doveva tenere il 29 gennaio il giudizio di parifica sul rendiconto 2019, ma ha avvertito la Regione che c’era un errore nei calcoli approvati dalla giunta: errori nei dipartimenti Economia e Beni culturali, uno ben più consistente proprio alla Formazione professionale, che vale 282 milioni.

Nella nuova versione dei conti corretti dalla giunta, però ci sono due passaggi che impediscono ai mandati di andare avanti almeno fino a quando non ci sarà la parifica da parte dei giudici contabili. Ammettendo che alla fine della settimana la Corte dei Conti pronuncia l’agognata sentenza di parifica, bisogna procedere ai mandati su ‘capitoli residui’ e dunque correre perché teoricamente bisogna pagare tutto entro la fine del 2021 o le somme del 2019 potrebbero andare ‘in economia’ e non essere più spendibili.

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Pagamenti entro luglio se arriva la parifica

Ma dalla Regione sperano di riuscire a sbloccare tutto entro fine luglio anche per garantire una estate più serena a Enti e lavoratori.

Altri guai all’orizzonte

Ma non basta. C’è un altro guaio in un altro settore all’orizzonte. “Mancano 14 milioni di euro per pagare gli stipendi dei lavoratori dei Consorzi di bonifica della Sicilia” denunciano, infatti, i segretari regionali, responsabili del settore bonifica di Fai Cisl Flai Cgil e Filbi Uil, Pierluigi Manca, Filippo Romeo e Vincenzo Savarino.

Il buco noto da un mese e mezzo

“Il 30 aprile avevamo richiesto un incontro all’assessore regionale all’Agricoltura Scilla, al dirigente generale dello Sviluppo rurale, al dirigente responsabile del settore, ai Commissari Straordinari dei Consorzi e ai loro direttori Generali e comunicato anche al presidente Musumeci, lo stato di crisi nel settore” continuanoi tre sindacalisti che sottolineano come la decisione di appostare 14 milioni di euro sul PSR 2014/2020 stia creando grosse difficoltà e criticità nella gestione dei Consorzi.

Risorse per 14 milioni solo sulla carta

“Queste risorse sono solo sulla carta – precisano Manca, Romeo e Savarino – perché solo 34 milioni dei 48 necessari all’intero fabbisogno finanziario sono disponibili nel bilancio della Regione. Questo avrà come diretta conseguenza l’aggravarsi di una situazione già drammatica, con lavoratori che da anni aspettano il pagamento degli stipendi e delle indennità. In più questo avviene nel periodo di massima attività della stagione irrigua, con possibili conseguenze negative in tutto il comparto agricolo”. Manca, Romeo e Savarino rimarcano come i precedenti incontri con i vertici dell’assessorato, non abbiano sortito alcun effetto., tanto che il 21 maggio è stato proclamato lo stato di agitazione del personale. “Il governo Musumeci deve trovare le risorse necessarie per garantire l’operatività dei Consorzi di Bonifica – affermano Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil – che svolgono un servizio essenziale per la salvaguardia del territorio”.

 

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