- La Cia Sicilia scrive alla Regione
- Evidenziate diverse criticità sullo stato di salute della bonifica
- Richiede di accelerare i tempi su riforma dei consorzi e la soluzione certa dei debiti
La Cia – Agricoltori Italiani Sicilia accende i riflettori sullo stato di salute della bonifica in Sicilia proponendo con urgenza la creazione per ogni consorzio di bonifica operante nel bacino idrografico “un gruppo di lavoro emergenziale che definisca le criticità esistenti e gli interventi prioritari”. Tali interventi sono necessari per limitare i rischi di una difficile stagione irrigua e la sospensione di tutti i ruoli per un periodo di sei mesi.
La criticità evidenziate
La confederazione scrive una nota al governo regionale e ai gruppi parlamentari all’Ars dove si evincono diverse criticità riscontrate nell’isola. Non solo la difficoltà di avere acqua a sufficienza per la prossima stagione irrigua, ma con gli stessi problemi di sempre. Alcuni invasi in Sicilia mostrano una grave carenza di volumi invasati tale da rendere la distribuzione irrigua abbastanza problematica con le mancate manutenzioni sulle condotte e sui canali, oltre che le gravi insufficienze strutturali di molti Invasi che per ragioni di sicurezza non possono andare oltre il limite consentito di invasamento.
La Cia chiede soluzione certa su debiti
Rosa Giovanna Castagna presidente regionale Cia, ha sottolineato: “Da tempo rivendichiamo un’operazione verità sull’entità del debito e sulla verifica dei creditori per chiudere una pagina che con l’intervento del Governo Regionale aiuti la ripartenza per l’attuazione dei nuovi compiti della bonifica. Oggi con urgenza va affrontato il problema dei ruoli consortili”.
E continua: “Lo impone la difficile situazione economica e sociale causata dall’attuale Pandemia e la forte insostenibilità degli stessi emessi con un pesantissimo pregresso accumulato che mette in serie difficoltà gli agricoltori utenti senza tuttavia incrementare le entrate dei Consorzi di Bonifica che registrano anno dopo anno pagamenti di gran lunga inferiori a quanto dovuto”
Castagna aggiunge: “In questa situazione la sospensione dei ruoli emessi dai Consorzi di Bonifica della Sicilia relativi al periodo 2013/2019 fino al 30 Novembre 2020 come sancito dall’art.7 della legge finanziaria del 2020 non solo è stato privo di efficacia ma addirittura ha spostato il problema aggravandolo, così come abbiamo avuto modo di denunciare a tempo debito”.
Le difficoltà dei consorzi
Giosuè Catania, responsabile regionale per la CIA sui Consorzi di bonifica dichiara: “Negli anni, complice pure il disimpegno finanziario deciso dalla Regione con l’art. 47 della legge 9/2015 i Consorzi di bonifica hanno proceduto ad aumentare i ruoli in modo smisurato creando tra gli agricoltori una rabbiosa reazione per quello che in una situazione normale dovrebbe essere il pagamento di un servizio ricevuto. Minori incassi per i Consorzi, indebitamenti che aumentano anno dopo anno, mancanza di una proposta risolutiva che affronti con trasparenza e razionalità la problematica e determinare “un ruolo giusto e proporzionato “al servizio che si riceve ricalcolando le tariffe ripristinando gli importi iniziali”.
Pagare il giusto prezzo per l’acqua
Il principio inalienabile che l’acqua se si riceve si deve pagare al prezzo giusto non è solo un problema economico, ma di giustizia, etico e di democrazia. Quindi un canone base privo degli aumenti imposti negli ultimi anni ed una gestione delle spese più razionale, più selettiva meno superflua e fino in fondo più rigorosa.
Lo stesso disegno di legge di riforma dei consorzi di bonifica nella versione iniziale proposta all’esame delle commissioni di merito, prevedeva che la Regione si facesse carico, con una procedura graduale nel tempo (mutuo, Cassa depositi e prestiti) di sanare tutti i debiti pregressi appesantiti peraltro anche da un numero cospicuo di contenziosi con gli agricoltori e il personale. Questo è preliminare rispetto a quanto previsto con la legge di riforma, in quanto se non si affronta il problema del debito accumulato e la cui responsabilità non è certamente degli agricoltori, diventa sempre più difficile la democratizzazione. Solo enti liberi da debiti pregressi e da incrostazioni burocratiche e amministrative possono rappresentare la base iniziale per un governo democratico degli agricoltori.
“Riforma sarà scommessa per la Sicilia”
“Dopo 26 anni di Commissariamenti – aggiunge Rosa Giovanna Castagna – la Regione deve esprimere un percorso di chiarezza ed interventi risolutivi. Un’agricoltura di qualità non può che essere sostenuta ed accompagnata da Enti efficienti. La riforma in un’ottica di modernità per il futuro, sarà una scommessa per la Sicilia, ma dovrà essere vista come la normalità dopo lunghi anni di torpore nel campo delle Risorse Idriche”.
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