Riapre i battenti dopo una breve interruzione la mostra su Bruno Caruso di Palazzo Petyx a Palermo, sede della Banca Popolare Sant’Angelo. L’apertura al pubblico prevista per sabato 29 aprile prossimo è il frutto di un riallestimento della mostra sul maestro siciliano inaugurata il 22 dicembre dell’anno scorso.

Con una integrazione di una decina di opere che si aggiungono alle circa 30 esposte finora, la mostra rilancia i temi pittorici cari al maestro, che quest’anno festeggerà i suoi novantanni, accostando il focus dal ciclo religioso della precedente edizione al ciclo dei depositi di legname e ai temi della bellezza. “Abbiamo inteso in questo modo”, afferma il gallerista Leonardo La Rocca, curatore della mostra, “integrare l’esposizione completando il percorso delineato dal catalogo pubblicato con la collaborazione della Banca Popolare Sant’Angelo in occasione dell’inaugurazione del dicembre scorso”.

Tra le opere inserite con il riallestimento troviamo 3 dipinti del ciclo dei depositi di legname, con il suo primo olio del ’53 dello stesso ciclo. Ma anche “Isabella di Brienne”, un dipinto della seconda moglie di Federico II già esposto a Palazzo Reale a Palermo. E poi “Paniere con magnolie”, “Cassetta di conchiglie”e “Forte dei Marmi”. La mostra sarà aperta a partire dal 29 aprile sino al 28 maggio tutti i sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 e tutte le domeniche dalle 17 alle 20.

Le nuove opere del riallestimento si sommano a quelle già presenti nella esposizione di Palazzo Petyx e comprendenti opere di assoluto pregio del periodo del Nuovo Testamento e tra queste: “La Madonna di Odigitria”, china, acquarello e tempera dalla quale nel 1987 il Cardinale Pappalardo ha chiesto al Maestro Caruso di poter realizzare una serigrafia in 150 copie; “Il volto di Cristo”, donata dal Pittore a Giovanni Paolo II, ora custodita nei Musei Vaticani, una acquaforte da cui sono state tirate 100 copie distribuite nelle chiese; “Ritorno dal Golgota”, prima versione degli oli dedicati al “Corone di spine”; “La disperazione di Giuda”, un altro olio con una espressione molto intensa. Bruno Caruso ha sempre considerato queste opere del Nuovo Testamento come “figlie” delle 200 tavole dell’Antico Testamento realizzate negli anni ’80.

“Con questo riallestimento con il quale si completa il percorso del catalogo pubblicato l’anno scorso, abbiamo voluto incoraggiare – sottolinea il direttore generale della Banca Popolare Sant’Angelo Ines Curella -, l’interesse dimostrato per questa mostra su Bruno Caruso da parte del pubblico e della nostra clientela sempre attenta alle nostre iniziative culturali”.