Oggi è il giorno del verdetto per Palermo Frosinone. Il giudice sportivo Emilio Battaglia ieri ha preso tempo.

La decisione sul ricorso presentato dal Palermo dopo la partita con il Frosinone valsa – almeno sulla carta – la serie A ai gialloazzurri arriverà solo oggi: per la prima volta, dunque, slitta il verdetto sull’omologazione di una partita a più di 48 ore dalla finale di ritorno dei play-off di serie B.

Nel mirino del ricorso del Palermo tre episodi-chiave: il rigore concesso e poi revocato, i palloni tirati in campo dai giocatori del Frosinone per interrompere l’azione dei rosanero e l’invasione di campo che ha determinato la fine anticipata della partita.

Ieri la vicenda è finita anche al centro di uno scontro politico: fra gli altri è intervenuto anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

Nelle ultime ore sono trapelate delle notizie clamorose sulla presunta vicinanza tra il club ciociaro e Federico La Penna, l’uomo chiamato a dirigere la gara di ritorno disputata allo “Stirpe”.

Come hanno scoperto i colleghi di Mediagol.it, infatti, ci sarebbero stati degli strani incroci nel recente passato tra il direttore di gara della sezione di Roma 1 e il club guidato da Maurizio Stirpe. L’arbitro, oltre ad esercitare presso l’Aia di serie A e B, ha anche un posto come dipendente presso lo studio legale Vinti & Associati, che opera nella Capitale e in buona parte del Lazio.

La Penna lavora presso questo studio dal novembre del 2008, come si legge anche sul sito ufficiale della società in cui è presente anche una breve scheda personale e lavorativa dello stesso direttore di gara, il quale si occupa “principalmente di problematiche concernenti il diritto civile e commerciali, sia in sede giudiziale che extra giudiziale”. Il tutto confermato anche sul profilo che La Penna gestisce su Linkedin, il noto social network utile soprattutto per chi cerca o vuole semplicemente promuovere il proprio lavoro. Ma c’è dell’altro.

Nel 2011, l’avvocato Vinti dell’omonimo studio legale di cui abbiamo già parlato, viene citato come avvocato difensore dell’Impresa Benito Stirpe Costruzioni Generali S.p.A., e il domicilio fissato per la difesa è lo stesso in cui opera a Roma proprio Federico La Penna. Passano cinque anni e si arriva all’estate del 2016, quando la società gestita proprio da Maurizio Stirpe si aggiudica l’affidamento della concessione dei lavori pubblici, di progettazione ed esecuzione dei lavori di ristruttirazione, completamento e successiva gestione dello stadio “Casaleno” di Frosinone. Ovvero l’impianto che ora prende il nome di Benito Stirpe e che è diventata negli ultimi due anni la casa del Frosinone calcio. Una situazione di per sè scabrosa, ma che lo diventa ancor di più se si consulta il regolamento interno dell’Aia. L’articolo 40 “Doveri degli Arbitri”, rende chiaro il fatto che gli arbitri sono obbligati a segnalare la sussistenza di eventuali rapporti, diretti o anche indiretti, con società calcistiche, al fine di permettere la tempestiva verifica di situazioni di incompatibilità.

Non si è fatta attendere la reazione da parte del Palermo, sotto forma di dichiarazioni rilasciate dal presidente Giammarva, sentito anche lui da Mediagol.it: “La notizia merita tutta la nostra attenzione e quella dei soggetti appartenenti a qualsiasi titolo al mondo del calcio anche perché già nella partita di andata lo stesso arbitro aveva annullato un gol di Rispoli proprio contro il Frosinone. Per conto della società, proseguendo le iniziative intraprese, chiederemo formalmente alle autorità sportive di riferimento e alla magistratura ordinaria inquirente un intervento affinché venga fatta chiarezza su quanto accaduto. Ciò non solo a tutela della società che rappresento, ma per i nostri tifosi, per la nostra città e per il bene di uno sport che rischia di perdere il suo vero intrinseco significato ed il ruolo che esso rappresenta per i tanti giovani che lo coltivano quale sana competizione”.

Intanto registriamo anche la retromarcia di Giovanni Malagò presidente del Coni. Dopo il tweet di complimenti al Frosinone per la promozione in serie A, arriva la precisazione del presidente del Coni Giovanni Malagò, dopo la lettera scritta la magistrato Mario Conte.

Sempre tramite Twitter, con parole che vanno a spiegare l’interpretazione da attribuire al messaggio pubblicato nella serata di sabato: “Mi dispiace se i tifosi del Palermo, che si è reso altresì protagonista di una stagione straordinaria, si siano sentiti mancare di rispetto – spiega Malagò – e in tal caso mi scuso con loro, per il tweet in oggetto il cui contenuto va oltre gli episodi della doppia sfida e celebra i meriti di una società che ha costruito il successo con lungimiranza, anche per l’investimento sostenuto per il nuovo stadio.

Sottolineare questo aspetto non implica l’accettazione di circostanze e comportamenti che hanno caratterizzato l’epilogo della partita e che invece ci impegniamo a contrastare energicamente perché antitetici rispetto ai valori su cui è fondato tutto il mondo dello sport”.

I tifosi del Palermo si raduneranno nel pomeriggio, alle 18,30, davanti allo stadio Barbera per protestare dopo quanto è successo nella partita di ritorno della finale dei Playoff contro il Frosinone.

“Dall’atteggiamento dei giocatori ciociari sin dal primo minuto, al rigore concesso ai rosanero e poi revocato dopo le pressioni dei padroni di casa nei confronti dell’arbitro La Penna”, dicono gli organizzatori.
Nel frattempo si attende la decisione del giudice sportivo sul ricorso avanzato dal Palermo calcio.