Olimpiadi in Sicilia con una candidatura che raccolga il testimone di Roma dopo che la Capitale ha deciso di dire no. Se Roma non le vuole perché non farle in Sicilia le olimpiadi del 2014? Può la Sicilia raccogliere il testimone della candidatura romana ? La pazza idea del Pd siciliano sta raccogliendo consensi intorno a se a sorpresa. Quella che sembrava una semplice provocazione o una idea senza contenuti, adesso potrebbe prendere corpo.

Nel patto per la Sicilia, infatti, sono previsti 50 milioni di euro per gli impianti sportivi siciliani. Uniti ad altri 50 milioni provenienti dal credito sportivo per la Sicilia l’isola potrebbe avvalersi di 100 milioni di euro per opere in stadi, campi, palazzetti dello sport e così via.

Una base di partenza per ipotizzare una candidatura raccogliendo il testimone romano. Il primo al lanciare ufficialmente la proposta è stato il segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli nella giornata di ieri. poi sui social network l’idea è stata lanciata anche dall’ex assessore regionale al Turismo Cleo Li Calzi ma in tanti sui social network, anche senza essere legati a partiti politici o ad attività amministrative, rilanciano questa possibilità.

Da ultimo l’idea viene sposata anche da Forza Italia. E’ il Commissario siciliano Gianfranco Micciché a pensarla esattamente così: “Dopo il no di Grillo alle Olimpiadi, chiedo a Crocetta la candidatura di tutta la Sicilia. Il tempo c’è. Bastano un governatore serio, dei sindaci capaci e un’interlocuzione costante e qualificata col governo nazionale. Del resto, a Trapani portammo la coppa America e ci prendevano per pazzi. Solo che la nostra poi si è rivelata una sana e lucida follia ed è cambiata una città; quella di Grillo e company è follia pura”.

Ma oggi Miceli fa meglio i conti e precisa che la surroga di Roma non è ipotizzabile, ma una candidatura nel 2028 sì. “È chiaro, oggi Palermo non potrebbe mai ambire a una candidatura in surroga a Roma. Impossibile formalmente, temporalmente e per le condizioni in cui Orlando ha lasciato la città e, in particolare, gli impianti sportivi”.

“Fino a ieri – aggiunge – potevamo limitarci alla mera provocazione ma oggi è bene passare alla proposta. Nell’ultimo anno il governo Renzi ha stanziato 200 milioni di euro per infrastrutture con il Patto per il Sud e 50 milioni per gli impianti sportivi con il Patto per la Sicilia, firmato proprio oggi ad Agrigento. Ebbene – evidenzia Miceli –, dopo questi investimenti, perché non dovrebbe essere legittimo pensare a Palermo e la Sicilia come candidate per le Olimpiadi del 2028? Cosa ha Palermo meno di Budapest? Le Olimpiadi a Palermo e in Sicilia sono un progetto ambizioso, certo. Ma credo sia giunto il momento che questa città e quest’Isola smettano di piangersi addosso, aspirando legittimamente al meglio. Spero, pertanto, che la politica siciliana, tutta, possa unirsi nell’avanzare la proposta di #Palermo2028, dando anche all’Italia l’opportunità di recuperare quella grande occasione – conclude – che la sgangherata compagnia dei 5 Stelle le sta negando”.

Certo di lavoro da fare ce ne sarebbe tanto per ottenere impianti adatti alle Olimpiadi in Sicilia e di rischi infiltrazioni si parlerebbe per tutto il periodo degli appalti. Ma le olimpiadi sono o non sono una occasione di sviluppo? Tutto sta alla gestione che si fa dei giochi. I villaggi olimpici sono diventati quartieri pienamente utilizzati in città come Monaco e Barcellona. Ai nostri amministratori il compito di ‘saperlo fare’.