Ci sono tanti aspetti da chiarire sulla morte di Natale Caravello, 46 anni, operaio della Reset, avvenuta ieri sera nel quartiere Brancaccio. Ad iniziare dalla relazione contrastata dal padre nei confronti di Alessandro Sammarco, il giovane di 20 anni che ha confessato di avere sparato ma senza prendere la mira spinto dalla paura della reazione di Caravello.
Nessuna relazione tra Sammarco e la figlia di Caravello
I familiari hanno ribadito che non c’era mai stata nessuna relazione tra Sammarco e una delle figlie di Caravello. Anzi il giovane avrebbe cercato in tutti i modi di importunare la giovane fino alle molestie.
Anche su come sia stato ucciso Caravello ci sono diversi dubbi. Il giovane, accompagnato dall’avvocato Corrado Sinatra, ha raccontato al pm di avere sparato mentre si trovava a bordo dello scooter. Una ricostruzione che non convince e lascia più di una perplessità visto che l’operaio della Reset è stato colpito in testa con due colpi.
La scena di una rissa
A dire il vero dalla scenda del delitto sembra che ci sia stata una rissa e che uno dei due, forze Caravello abbia lanciato una o più bottiglie d’acqua.
Bottiglie che ieri sera sono state esaminate dagli agenti della scientifica. Su tutti questi aspetti stanno indagando gli agenti della squadra mobile diretta da Marco Basile che nonostante la confessione non hanno smesso di indagare sul delitto a Brancaccio.
Parla la figlia di Caravello
Tutti dubbi che sono sollevati da una delle figlie di Caravello, Francesca, che su tiene a chiarire cosa è successo.
“Mia sorella non era fidanzata con l’assassino di mio padre. Il ragazzo era ossessionato da lei a tal punto di stalkerizzarla, minacciarla, intimidirla, minacciarla di morte se non si fosse fidanzata con lui.
Mia sorella lo ha sempre rifiutato ed è stato questo a far scaturire la gelosia di questo individuo. Perché nel suo cervello se non era sua non doveva essere di nessun’altro”. E’ quanto dice Francesca Caravello sui social.
“Mio padre è stato brutalmente ucciso solo per dare una dimostrazione che quando parlava diceva vero- aggiunge Francesca – Sta di fatto che la dimostrazione l’ha data , ma ci ha rovinato la vita, non gli ha fatto nemmeno provare la gioia di accompagnarmi all’altare. Mio padre stava tornando a casa per cena, quando l’individuo ha sparato senza nessuna pietà proprio per ucciderlo. Io ancora aspetto i famosi 5 minuti di mio padre che doveva impiegare per tornare a casa. Ho solo dolore”.
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