Sarà una perizia a stabilire se il delitto dell’Arenella a Palermo, in cui la ventenne Alessandra Ballarò uccise a ottobre scorso il vicino di casa Leonardo Bua, fu d’impeto o premeditato. Il gip Maria Cristina Sala, durante l’incidente probatorio, ha affidato a uno psichiatra la consulenza psicologica sulla ragazza. Bisognerà stabilire se, al momento dell’omicidio, la donna fosse in uno stato di prostrazione psicologica o fosse lucida per pianificare il delitto. La ragazza ha raccontato di aver agito d’stinto per paura che i Bua uccidessero il padre.
“Ho avuto paura che i Bua ammazzassero me e le mie sorelle, ma soprattutto mio padre. Sono le uniche persone che mi sono rimaste. Sono disperata e pentita, ma non si può tornare indietro. Questa tragedia mi ha distrutto”, aveva detto l’indagata nell’interrogatorio di garanzia. Secondo il legale, Giuseppe Di Stefano, dalle immagini riprese dalle telecamere sembrerebbe chiaro che la donna abbia avuto uno scatto verso casa per prendere la pistola e che il gesto non sia stato pianificato.
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