Il tribunale del Riesame ha respinto il ricorso presentato da Alì El Abed Baguera, il cameriere tunisino accusato di aver ucciso a colpi di pistola il dipendente di un altro locale, Badr Boudjemai, algerino di 41 anni, ma residente da anni a Palermo. Il cameriere tunisino si è sempre professato innocente ed è difeso dall’avvocato Salvino Caputo.
L’omicidio è avvenuto il 4 novembre
Il cameriere algerino è stato ucciso lo scorso 4 novembre in centro a Palermo in via Roma. Freddato da colpi d’arma da fuoco calibro 9 davanti alle poste centrali. Badr stava tornando a casa dalla moglie e dai figli dopo la giornata di lavoro nel ristorante in via Americo Amari. È stato seguito dal suo assassino e ucciso.
Le immagini delle telecamere incastrerebbero il cameriere tunisino
Tutta la scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza presenti in centro. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni ed il sostituto Vincenzo Amico.
Secondo i pm ad incastrare il cameriere tunisino sarebbero proprio le immagini: in un frame nei pressi di un albergo a Palermo si vedrebbe anche il volto. Secondo l’avvocato Salvino Caputo che difende l’indagato nelle immagini dei sistemi di videosorveglianza non si vedrebbe mai il volto dell’assassino. Anche i tempi non combacerebbero. Il cameriere tunisino sarebbe andato via dal lavoro alle 23.45 e sarebbe tornato a casa. L’omicidio era avvenuto intorno a mezzanotte e mezza.
In corso perizia sui video
Proprio sui video sono in corso una perizia e una consulenza. Il gip Angela Lo Piparo, che aveva convalidato il fermo del tunisino, aveva messo in luce che il movente del delitto non sarebbe stato chiarito. L’arma inoltre non è stata ritrovata. Il giudice aveva però anche rimarcato che, nel momento in cui gli investigatori si erano presentati a casa dell’indagato per perquisirla, questi avrebbe prima ammesso di aver buttato la pistola e poi aveva ritrattato.
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