Gli aerei delle Ong non potranno più alzarsi in volo sul Mediterraneo Centrale, altrimenti scatterà il fermo amministrativo e relativa sanzione. Le nuove disposizioni arrivano direttamente dall’Enac attraverso cinque ordinanze – tutte identiche – redatte nel giro di pochi giorni e pubblicate tra ieri e oggi sul proprio sito ufficiale. “Vogliono fermare gli unici occhi della società civile nel Mediterraneo, ma noi non ci fermeremo”, tuona a stretto giro Sea Watch.
Le disposizioni dell’Enac
L’Ente nazionale per l’aviazione civile, che dipende direttamente dal ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini, ha firmato cinque ordinanze che riguardano gli aeroporti siciliani di Palermo (Punta Raisi e Boccadifalco), Lampedusa, Pantelleria e Trapani, spiegando che gli interventi dei velivoli civili non solo violano il «quadro normativo di riferimento in ambito Search and Rescue» ma rischiano anche di “compromettere l’incolumità delle persone migranti non assistite secondo i protocolli vigenti ed approvati dall’Autorità marittima”. Per questo, spiega la Direzione Territoriale Sicilia Occidentale dell’Enac – “chiunque effettua attività in ambito Search and Rescue al di fuori delle previsioni del quadro normativo vigente è punito con le sanzioni di cui al Codice della navigazione, nonché con l’adozione di ulteriori misure sanzionatorie quali il fermo amministrativo dell’aeromobile”.
L’Ong: “Non ci fermeremo”
Quella dell’Enac si traduce nell’ennesima stretta da parte del governo nei confronti delle organizzazioni non governative, dopo il cosiddetto “decreto Ong” dello scorso anno che ha introdotto il nuovo, e più stringente, codice di condotta per i salvataggi in mare.
“Vogliono impedire ai nostri aerei di testimoniare cosa succede nel Mediterraneo, ma noi non ci fermeremo anche a costo di mettere in pericolo i nostri aerei”, è la promessa di Sea Watch. “Fermare gli aerei ong – continua – vuol dire rendere cieca la società civile e i cittadini italiani ed europei rispetto a quanto avviene nel Mediterraneo come risultato delle politiche migratorie dei loro governi. Un atto vigliacco e cinico di chi usa la criminalizzazione delle ong come strumento di propaganda politica in vista delle imminenti elezioni per il rinnovo del parlamento europeo”. Proprio oggi, la nave Nadir – della ong tedesca Resqship – ha soccorso in acque internazionali al largo di Lampedusa un barchino con 57 migranti. Tra loro anche l’ennesima vittima del viaggio della speranza verso l’Italia.
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