L’archeologo siciliano Nicola Laneri, che ha recentemente scoperto il muro del II millennio a.C. di Hammurabi, avamposto di Babilonia, è il protagonista del primo OpenLab “Pionieri della Cultura”, nuovo ciclo di laboratori della Fondazione Federico II con studiosi e artisti impegnati nella salvaguardia della cultura dal rischio estinzione. L’incontro si terrà il 17 gennaio alle 10.45 a Palazzo Reale.

In collegamento da Baghdad, l’ambasciatore italiano in Iraq Maurizio Greganti e Laith Majid Hussein, direttore dello Sbah (Iraqi State Board of Antiquities and Heritage).

Nicola Laneri, docente dell’Università di Catania, guida un team di ricercatori dell’Ateneo. È a capo di una delle 18 missioni archeologiche italiane in Iraq.

Il team di Laneri ha scoperto a dicembre il muro di Hammurabi, avamposto di Babilonia, ritrovamento del secondo millennio a.C. nel sito archeologico di Tell Muhammad, a Baghdad. Così la cultura può diventare strumento di una rinascita dai disastri della guerra.

La notizia ha fatto il giro del mondo ma si avverte la necessità di approfondire la scoperta e il lavoro propedeutico, nonché di trasformare una bella notizia in un vero racconto.

L’appuntamento con OpenLab del 17 gennaio

L’OpenLab#1 si terrà martedì 17 gennaio alle 10.45 a Palazzo Reale. A presentarlo il presidente della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno e il direttore generale Patrizia Monterosso.

Parteciperanno anche l’assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana Elvira Amata, il rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, il direttore del Disum dell’Università di Catania, Marina Paino, oltre che il professore Nicola Laneri con i suoi collaboratori.

In collegamento da Baghdad: Maurizio Greganti, Ambasciatore italiano in Iraq, Laith Majid Hussein, Direttore dello Sbah (Iraqi State Board of Antiquities and Heritage).

I Pionieri della Cultura

Gli OpenLab “Pionieri della Cultura”. La Fondazione Federico II avvia col professor Laneri un ciclo di laboratori, intitolati “Pionieri della Cultura” [Salva la Cultura dal Rischio Estinzione], dedicati a chi mantiene viva la cultura e la rigenera. La cultura è, infatti, il vero motore della civiltà.

Alcuni, tuttavia, ritengono che non resta quasi più nulla del mondo della cultura intesa come mezzo per la trasformazione della propria vita e della società. Parlano, pertanto, di morte della cultura. In una società in cui il ruolo della cultura rischia di finire ai margini, c’è ancora chi nella cultura crede e di cultura vive. Studiosi, artisti, letterati che possono considerati paradossalmente dei “pionieri”. Esistono modi diversi di fare cultura: salvaguardare dall’oblio le civiltà passate e custodire le civiltà antiche nel presente è un impegno per tutelare il nostro patrimonio. Così come fare arte per creare nuove visioni del mondo è un’altra modalità di “impegno culturale”.

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