Divengono definitive le 5 assoluzioni disposte dal Gup Donata Di Sarno, nell’ambito del procedimento in abbreviato, nell’inchiesta Resilienza e Resilienza 2, scattato a marzo 2021. Gli imputati, secondo le indagini dei militari, avrebbero controllato tutto a Borgo Vecchio, dall‘imposizione del pizzo allo smercio di droga, e persino le feste di piazza e i concerti neomelodici, stabilendo chi avrebbe potuto cantare e chi no, e sarebbero anche intervenuti nelle contese tra tifosi.
Chi sono gli assolti
Tra le assoluzione quella del capo ultras rosanero Jhonny Giordano, difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Silvana Tortorici, accusato di concorso esterno all’associazione mafiosa, e per il quale la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a 10 anni di reclusione. Analoga condanna era stata chiesta per Marilena Torregrossa, difesa dall’avvocato Rosanna Vella e Giorgio Mangano, difeso dall’avvocato Antonio Turrisi. Definitive anche le assoluzioni di Matteo Lo Monaco, anche per lui il Pm aveva chiesto la condanna 10 anni e Gaspare Giardina per il quale la richiesta di condanna era a 3 anni. I 28 condannati invece hanno tutti impugnato il verdetto di primo grado, ed a breve si conoscerà la data d’inizio del processo di appello.
Il processo alla mafia di Borgo Vecchio
Oltre 160 anni di carcere erano stati inflitti agli imputati del processo alla mafia di Borgo Vecchio nato dalle operazioni “Resilienza” 1 e 2 dei carabinieri del comando provinciale di Palermo. Le indagini avevano dimostrato che la famiglia mafiosa di Borgo Vecchio aveva organizzato soprattutto un florido traffico di sostanze stupefacenti. Dal complesso delle investigazioni è emerso i ruoli dei singoli associati, i dettagli organizzativi, la contabilizzazione degli investimenti e dei ricavi, nonché l’afflusso di denaro nella cassa della famiglia mafiosa. C’era chi, nonostante fosse sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, avrebbe organizzato e coordinato tutte le attività funzionali al traffico, trovando le sostanze stupefacenti, attraverso i corrieri con la Campania, e a rifornire le varie piazze di spaccio del quartiere.
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