Gli infermieri siciliani sono sul piede di guerra a causa di dotazioni organiche insufficienti, reclutamenti a partita iva e nessun impegno sul fronte degli infermieri di famiglia. Ieri, in video conferenza, i rappresentanti siciliani della professione infermieristica si sono incontrati per dibattere sulle criticità assistenziali e per fare il punto sull’emergenza Covide le fasi successive dell’epidemia.

Tutti i presidenti dei nove Ordini provinciali delle Professioni Infermieristiche hanno concordato sulla necessità che questa fase critica sia gestita in modo diverso, con il pieno coinvolgimento della figura dell’infermiere e delle sue specifiche competenze. “Purtroppo il quadro è desolante – si legge in una nota -: nonostante gli impegni presi e sottoscritti dall’Assessore Ruggero Razza nel mese di ottobre 2018 e, dunque, a quasi due anni da allora, nessuna criticità è stata affrontata a partire dalla necessità imprescindibile ed urgente di modificare le linee guida del 2015 sull’attribuzione delle dotazioni organiche”.

Secondo gli infermieri, le lacune gestionali, e l’insufficienza delle dotazioni  mettono a rischio la tenuta del sistema assistenziale. “È incredibile – sostengono – che, anche in una circostanza come questa, sia mancata una direttiva regionale che imponesse un reclutamento con contratto ed è vergognoso che in molte aziende siciliane si sia fatto ricorso al reclutamento a partita iva con turni infiniti e compensi disonorevoli e inqualificabili”.

Nonostante il governo nazionale abbia inserito nel decreto rilancio a pieno titolo gli infermieri nel territorio con l’infermiere di famiglia e di comunità, a livello regionale, sostengono ancora gli infermieri siciliani, “nulla si è fatto nonostante l’impegno propositivo di questo coordinamento degli Ordini delle professioni infermieristiche che già tanto tempo fa aveva sottoposto all’attenzione dell’Assessorato un progetto “chiavi in mano” per l’attivazione in Sicilia di questa fondamentale figura. Ma da allora è calato il silenzio, nessuno dagli uffici di Piazza Ziino ha ritenuto utile ascoltare la voce degli infermieri”.

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