“Tra le tante norme che hanno ripercussioni negative sulla situazione finanziaria degli enti locali dell’isola ci preoccupa la norma contenuta all’art. 1, comma 906 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio 2019) in base alla quale i comuni sono autorizzati a chiedere anticipazioni di tesoreria nella misura di 4 dodicesimi e non più di 5 dodicesimi. Tale situazione sta avendo in queste ore gravi ripercussioni sulla tenuta finanziaria dei comuni siciliani e sulla loro capacità di rispettare i tempi di pagamento nelle transazioni commerciali”. Lo dice Leoluca Orlando, nella sua qualità di presidente di AnciSicilia. Non solo Decreto Sicurezza, dunque, ma anche altro nello scontro fra Palermo e Roma.

“Com’è noto, infatti, – aggiunge Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani – ormai da diversi anni, per venire incontro alle esigenze dei comuni, si è avvertita la necessità di una deroga a quanto previsto dall’articolo 222 del Testo Unico degli Enti Locali (T.U.E.L.) in materia di anticipazioni di tesoreria, prevedendo il limite dei 5 dodicesimi delle entrate accertate nel penultimo anno precedente”.

“Ci auguriamo che, su questa materia, ci possa essere un tempestivo ripensamento, considerato che tale cambiamento repentino sta di fatto aggravando la già difficile situazione dei comuni – conclude il presidente Orlando – e rischia di comprometterne la gestione ordinaria”.