“Ho già fatto il parlamentare europeo. Sono disponibile a ricandidarmi”. Lo dice, in un’intervista alla Tgr Rai Sicilia che sarà trasmessa stasera alle 19,35, l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che lancia una sfida alla segretaria del Partito democratico Elly Schlein: “Sarà un’occasione per verificare se questa nuova segreteria Schlein sarà vittima di quei capi corrente che si sono prontamente accostati a lei”, afferma. Orlando, 76 anni, ha concluso nel 2022 il suo quinto mandato da sindaco di Palermo: nelle scorse settimane il suo nome è circolato a più riprese per le elezioni europee in programma nel 2024. Il politico siciliano è già stato deputato a Bruxelles fra il 1994 e il 1999.

Il libro di Orlando

Orlando prende spunto per il libro che porta la sua firma. Si chiama “Enigma Palermo”, un dialogo serrato con Constanze Reuscher dove l’ex primo cittadino ripercorre non solo la sua storia, ma anche quella della città simbolo della lotta alla mafia e della rinascita civile, offrendo una riflessione lucida e critica sull’attuale situazione politica e sulle prospettive del Sud in Europa.

La politica, la paura, il futuro: è questa la storia di una città e del suo sindaco racchiusa nel libro edito da Rizzoli che lo stesso Orlando presenterà lunedì 2 ottobre alle 17.30 al cinema Rouge et Noir. Intervengono con gli autori Pif e Rino Cascio.

Nel giugno del 2022 Leoluca Orlando lascia Palazzo delle Aquile, la sede del municipio di Palermo. In quelle stanze ha passato, a più riprese e con qualche pausa, ventidue anni. La prima elezione data 1985: i giornali non solo italiani parlavano del capoluogo siciliano come della “capitale della mafia”, non c’era ancora stato il Maxiprocesso, e mancano ancora sette anni agli attentati che costeranno la vita ai giudici Falcone e Borsellino. Poi, nella città sconvolta dagli attentati, inizia la Primavera di Palermo, di cui Orlando sarà in parte guida e senza dubbio simbolo e testimone a livello internazionale. Nel mentre cambia l’Italia, scossa da Tangentopoli e dallo stragismo mafioso, e il mondo intero con la caduta del Muro di Berlino.

La storia nel libro

Comincia da quei giorni questo lungo e serrato dialogo tra Constanze Reuscher e Leoluca Orlando, da quella “Palermo come Beirut”, segnata dalle bombe e dalla paura, per arrivare alla metropoli cosmopolita di oggi, luogo di pace, di diritti, di accoglienza. Incalzato dalle domande della giornalista, U Sinnacu, come ancora lo chiamano i palermitani, racconta la sua formazione politica, rivendica il lavoro svolto, ammette gli errori e le sconfitte, ricorda i momenti più drammatici e getta nuova luce su episodi polemici e scontri, come quello, rimasto nell’immaginario comune degli italiani, che lo contrappose a Giovanni Falcone.

Ma soprattutto in questo libro Orlando, senza risparmiare giudizi sull’attuale situazione politica e sulle prospettive del Sud in Europa, fornisce gli elementi per decifrare ‘l’enigma’ di una parabola duratura e avvincente come la sua, così simile, per contraddizioni e svolte, per ombre e ripartenze, alla città che ha rappresentato e a cui ha dedicato una vita intera. La stessa città che Orlando, dopo quarant’anni di politica attiva spesso turbolenta, riconosce oggi come “il mio unico, vero partito: Palermo”.

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