“Si vergognano, ed a ragione, dei loro alleati, ma non si sognano di rinunciare ai voti di questi, dimostrando, ove ce ne fosse ancora bisogno, che per loro i programmi non contano, conta solo una cosa: vincere e piazzare la propria bandierina a palazzo delle Aquile. Con Orlando e Ferrandelli, la politica sta dando il peggio di se stessa”.

Commenta così Ugo Forello, candidato sindaco del M5S al Comune di Palermo, l’osceno valzer delle alleanze nella corsa verso il Comune.

“Chi vota Orlando – dice Forello – deve sapere che vota Alfano, Vizzini, D’Alia, Cardinale e tutte le rissose correnti e anime del Pd. Dall’altro lato chi dà la preferenza a Ferrandelli, contestualmente la dà a Micciché, Saverio Romano e perfino a Cuffaro, condannato per favoreggiamento alla mafia, che ha recentemente affermato di sostenere l’ex deputato all’Ars”.

“È evidente – continua Forello – che sia Orlando che Ferrandelli si vergognano dei loro compagni di viaggio, non si spiegherebbe altrimenti l’occultamento imposto a questi dei loro simboli. E Il fatto che nell’area Ferrandelli si sia fatta marcia indietro all’ultimo minuto non sposta di una virgola la questione”.

“Quello che mi chiedo – afferma Forello – e che sicuramente si chiederanno i cittadini palermitani, è quale collante possa tenere assieme forze di cosi diversissima estrazione, se non l’obiettivo comune di acciuffare qualche poltrona o strapuntino in qualche assessorato o in qualche partecipata. Di certo non può essere il programma”.

In chiusura l’ultima stoccata a Ferrandelli. “Certo – sottolinea il candidato sindaco M5S – che Ferrandelli deve essere proprio un coraggioso, o il campione mondiale degli smemorati, per dialogare allegramente con Cuffaro, cioè con colui di cui chiedeva a gran voce le dimissioni nel 2008, tanto da arrivare a fare per questo lo sciopero della fame. Evidentemente dallo sciopero della fame alla fame di voti il passo è breve”.