Leoluca Orlando serra le fila dei suoi assessori. Lo fa riunendo la Giunta per discutere dello stato di avanzamento della predisposizione piano di riequilibrio. Un dibattito tenuto lunedì pomeriggio a Palazzo delle Aquile, che segue la serie di confronti tenuti la scorsa settimana a Villa Trabia.

Un modo per guardarsi in faccia e fare il punto della situazione. Ciò alla luce delle recenti che vedono indagato il sindaco e 23 fra dirigenti ed ex assessori.

L’argomento, in un modo o nell’altro, sono sempre i soldi e i conti del Comune. Numeri che si punta a mettere in sesto attraverso il piano di riequilibrio. Ma la situazione appare sempre la stessa: senza un aiuto da Roma, il quadro rischia di diventare drammatico.

Il piano di riequilibrio

Il piano di riequilibrio: un documento che dovrebbe contenere al suo interno delle soluzioni sostenibili per rimettere in piedi i conti del Comune. Atto che l’ex assessore Roberto D’Agostino, finito anch’esso nel registro degli indagati nell’inchiesta della Procura di Palermo, ha definito un “decennale piano di rientro da 800 milioni“, che “porterà alle stelle i costi delle mense scolastiche, dei servizi funebri e di tutti i servizi a domanda individuale“.

Una bocciatura in piena regola, quella dell’ex detentore della delega al Bilancio. Pensiero condiviso anche dal deputato nazionale del Partito Democratico Carmelo Miceli, che aveva invitato il collega di partito Leoluca Orlando ad un passo indietro, dichiarando il dissesto. Idea che il sindaco non ha intenzione di prendere in considerazione, come ha ribadito lo stesso “Professore” ai nostri microfoni.

Il primo cittadino sta cercando invece soluzioni alternative, al fine di limitare al minimo l’impatto economico del piano di riequilibrio sulla cittadinanza. Fra le strade intraprese anche quella della ricerca di un dialogo con la politica romana. Trattativa che in questo momento si direbbe in pausa, almeno in attesa di capire come si evolverà la situazione dal punto di vista giudiziario.

La riunione di Giunta

E quello della trattativa romana potrebbe essere stato uno degli argomenti dibattuti nelle ultime riunioni di Giunta. Non ultima quella di ieri pomeriggio, in cui, si legge in una nota, “si è valutato il contesto generale che ha portato alla necessità di redazione di piano di riequilibrio”. Un atto che viene definito “alternativo al dissesto”, ma del quale, sostengono da Palazzo delle Aquile, “non sussistono le condizioni per la sua applicazione prevista dal Testo Unico degli Enti Locali”.

Nulla di nuovo sotto il sole di piazza Pretoria. Anche perchè, la Giunta attende che il segretario generale completi lo schema di piano. Operazione che potrà avvenire, solo dopo che Antonio Le Donne avrà tenuto incontri tematici con tutti i capo area e gli assessori interessati. Insomma, si rimane in attesa di aggiornamenti.

Come nel caso del piano triennale delle opere pubbliche. La conferenza dei capigruppo è stata convocata per mercoledì. Dopo di che, si saprà il primo giorno di convocazione utile del Consiglio Comunale. Sedute ferme sia martedì che mercoledì, per valutare il da farsi. Anche se appare complicato che i consiglieri, soprattutto quelli di opposizione, sorvolino su quanto successo la scorsa settimana.

L’apprezzamento verso l’Anci

L’unico vero elemento di novità, fuoriuscito dalla riunine di Giunta, è stato l’apprezzamento espresso dall’organo esecutivo verso le iniziative dell’Anci Sicilia. Operazioni  finalizzate a superare le criticità degli oltre duecento comuni siciliani che non hanno approvato il bilancio. Ciò, scrivono i componenti della Giunta “a causa delle difficoltà finanziarie legate alla mancata attuazione, a differenze di altre regioni, del federalismo fiscale”.

Nonchè “alla disastrosa gestione dell’ente regionale Riscossione Sicilia i cui problemi hanno portato alla sua sostituzione con l’Agenzia delle entrate”. La Giunta ha infine sostenuto le richieste di Anci per sopperire, anche in Sicilia, alle conseguenti carenze di personale. Insomma, la speranza è che da Roma si muova qualcosa. Ma, lo dice il proverbio, chi di speranza vive..

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