Monitorare e prevedere gli eventi di siccità e gestire quelli di scarsità idrica, saranno queste le funzioni dell’Osservatorio permanente per gli utilizzi idrici. L’organismo si è insediato nei locali dell’Autorità di bacino a Palermo. Una cabina di regia nata per volontà del presidente della Regione, Renato Schifani. L’osservatorio finora è stata una struttura operativa di tipo volontario e sussidiario. Il suo funzionamento è stato introdotto dalla legge nazionale per il contrasto alla siccità. Norma che individua, quali organi di coordinamento, le autorità di bacino dei sette distretti idrografici italiani.

Chi fa parte del tavolo tecnico

Fanno parte del tavolo tecnico il segretario generale dell’Autorità di bacino, i rappresentanti della presidenza della Regione, degli assessorati regionali dell’Energia, del Territorio, delle Infrastrutture, dell’Agricoltura, dei Beni culturali e del dipartimento regionale della Protezione civile. Fra i compiti dell’Osservatorio curare la raccolta, l’aggiornamento e la diffusione dei dati relativi alla disponibilità e all’uso delle risorse idriche. Compresi il riuso delle acque reflue. Inoltre, monitorerà anche i trasferimenti di acqua derivanti da desalinizzazione e i fabbisogni dei vari settori d’impiego delle risorse superficiali e sotterranee.

Si potranno esprimere pareri

In questo modo potrà elaborare e aggiornare le informazioni che consentiranno all’Autorità di bacino della Presidenza della Regione di esprimere pareri e formulare indirizzi per la regolamentazione dei prelievi e degli usi. Il tavolo tecnico, insediato ieri, tornerà a riunirsi il prossimo 12 dicembre.

Le ultime evidenze

Le mappe sulle precipitazioni per il mese di ottobre 2023, elaborate sulle serie di dati mensili Sias, hanno mostrato un drastico peggioramento degli indici di siccità a breve termine. Questo per effetto del pesante deficit di precipitazioni registrato nel mese, che normalmente è uno dei più piovosi dell’anno. C’è stato un agosto che, come è normale, ha registrato apporti pluviometrici poco significativi. E poi anche un mese di settembre meno piovoso della media, quindi la disponibilità idrica naturale per le colture risulta quasi nulla.

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