“Un altro schiaffo alla gestione scandalosa di Agea del sistema informatico SIAN. Oggi gli agricoltori e allevatori biologici siciliani raggruppati nell’Unione Allevatori Sicilia coordinati da Carmelo Galati hanno vinto al TAR contro AGEA e l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Un successo dal grande valore simbolico, visto che da anni avevano i pagamenti bloccati per anomalie del sistema e avevano richiesto che fosse accertato ufficialmente il malfunzionamento del sistema SIAN, gestito da AGEA, che sta mettendo in ginocchio il comparto agricolo biologico, un settore trainante dell’economia siciliana”.

A dichiararlo sono l’eurodeputato M5S Ignazio Corrao e la deputata Ars Elena Pagana a proposito della sentenza del TAR Sicilia che certifica come il sistema informatico SIAN non abbia funzionato. “Per la prima volta – spiegano Corrao e Pagana – a certificare che il sistema non funzioni non lo dicono voci di corridoio nell’indifferenza di Agea, ma una sentenza del TAR pesante come un macigno. Ora, è mai possibile che ancora nel 2018 il destino e la sopravvivenza delle aziende agricole debba dipendere dall’incapacità di gestire un sistema informatico?”.

“Nel caso siciliano – aggiungono i deputati – le anomalie di un sistema informatico che fa acqua da tutte le parti hanno tagliato fuori gli agricoltori siciliani dai finanziamenti UE e adesso molti di loro sono sull’orlo del fallimento. Mai come adesso occorre intervenire sulla governance di AGEA, che svolge per conto del Ministero dell’Agricoltura le funzioni di ‘organismo pagatore’ italiano. Non è più differibile un audit globale e dettagliato sul funzionamento del sistema, promuovere un’azione di responsabilità nei confronti dei dirigenti che avrebbero dovuto garantire il corretto funzionamento e imporre lo snellimento e la correzione delle anomalie che da anni zavorrano il sistema. Non dimentichiamoci che Agea gestisce oltre 7 miliardi di euro all’anno per circa un milione e mezzo di beneficiari. Ma soprattutto occorre fare chiarezza sul contratto grazie al quale fino al 2016 abbiamo versato quasi 100 milioni l’anno alla società SIN misto pubblico-privata i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ci auguriamo che la magistratura vada fino in fondo nell’inchiesta su Agea, che potrebbe scoperchiare uno scandalo di dimensioni bibliche. La magistratura, tra le altre cose, sta indagando anche sul contratto con il quale Agea affidò alla società privata Sin – nel 2006, per la durata di 9 anni – la gestione e lo sviluppo del Sian, ad un prezzo che potrebbe essere assolutamente ingiustificato e sproporzionato rispetto al valore della prestazione erogata e comunque superiore di circa il 900 per cento rispetto a quello sostenuto da altri Paesi dell’Ue che gestiscono un numero a volte anche superiore di finanziamenti agli agricoltori. Pensate che in Francia il sistema Telepac comparabile al Sian ha un costo complessivo di 23 milioni annui e invece noi abbiamo avuto un costo per la gestione del Sian di 713 milioni di euro” concludono Corrao e Pagana.

“Un altro schiaffo alla gestione scandalosa di Agea e del sistema informatico SIAN”.
Ieri gli agricoltori e allevatori biologici siciliani raggruppati nell’Unione Allevatori Sicilia, hanno vinto al TAR contro AGEA e l’Assessorato regionale all’Agricoltura. “Una sentenza che rende giustizia a tutto il mondo dell’imprenditoria bio siciliana visto che da anni i pagamenti sono stati bloccati per le anomalie di un sistema farraginoso che ha messo in ginocchio il comparto agricolo biologico, un settore trainante dell’economia siciliana” – dice Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che prosegue – È chiaro quindi come Agea che gestisce intorno ai 7 miliardi di euro all’anno per circa un milione e mezzo di beneficiari, a causa del sistema informatico obsoleto, abbia letteralmente tagliato fuori gli agricoltori siciliani dai finanziamenti UE e adesso molti di loro si ritrovano sull’orlo del fallimento. Adesso, occorre intervenire sulla governance dell’Agenzia che svolge per conto del Ministero dell’Agricoltura le funzioni di organismo pagatore e di coordinamento per rendere efficiente il sistema ed evitare che ritardi insopportabili come quelli a cui abbiamo assistito, possano ripetersi”. “E’ necessario – conclude – un impegno coordinato e risolutivo di Ministero, Agea e Regione che consenta di riallineare velocemente a favore delle aziende siciliane i pagamenti dei contributi pregressi per biologico, indennità compensativa, agroambiente e benessere animale.