Non sei convinto che il tuo collega di scrivania o di servizio lavori correttamente? Puoi denunciarlo anonimamente al servizio disciplinare della Regione.

E’ l’ultima trovata anti dipendente regionale fannullone che viene raccontata questa mattina dalla pagine di Repubblica. La chiamano, con una parola presa in prestito dall’inglese, forse per ingentilire la pillola, “whistleblowing”.

Soffiate e segnalazioni anonime possono essere fatte, adesso su un sito Internet dedicato. E il lancio di questo nuovo servizio ha già ottenuto i primi risultati. Sono trentatré le denunce anonime nei primi quattro mesi di attività: segnalazioni che riguardano ad esempio le corsie preferenziali assegnate a una pratica a svantaggio di un’altra e che danno vita a inchieste interne, al termine delle quali può arrivare una segnalazione alla magistratura, un provvedimento disciplinare o anche essere tutto archiviato.

La scorsa settimana, racconta il giornale, la dirigente responsabile della prevenzione della corruzione alla Regione, Luciana Giammanco, ha inviato a tutti i colleghi una direttiva con le istruzioni: da adesso in poi si potrà segnalare appunto solo attraverso il portale dedicato, al quale si accede con una password, e non più anche via e-mail come è accaduto finora.

Il sistema è accessibile solo tramite la rete Intranet di Palazzo d’ Orleans e usando le credenziali di accesso che ciascun dipendente regionale possiede ma l’anonimato sarebbe comunque garantito dal sistema che è stato sviluppato da Sicilia e-Servizi.

Ma l’uso di credenziali d’accesso garantisce che la segnalazione non sia proveniente da fonti diverse da quelle regionali. L’identità del ‘delatore’ però resta segreta. Solo l’amministrazione conosce l’autore e questo dovrebbe evitare calunnie per motivi personali o di semplice invidia ma ci sono casi in cui il nome può venire fuori lo stesso nel caso in cui il dipendente ‘accusato’ possa difendersi solo conoscendo il suo accusatore o nel caso in cui la vicenda confluisca in un procedimento penale. L’unica tutela per il ‘delatore’ è che non può, in alcun caso, subire un procedimento disciplinare per la sua denuncia. In 33 hanno già deciso di denunciare un collega.