“Ho accettato a fine aprile di venire a Palermo perché pensavo che si poteva vincere il campionato, ho riaccettato adesso perché abbiamo tutte le carte in regola per riprenderci quello che non siamo riusciti a prenderci. Ho una sorta di debito con la società e la piazza”.

Ha esordito così Roberto Stellone davanti a taccuini e microfoni nella sua prima conferenza stampa da nuovo allenatore del Palermo. Il tecnico romano, dopo due sedute di allenamento, ha raccontato le sue sensazioni e il tipo di squadra che ha ritrovato.

“Era meglio partire dall’inizio della stagione, ma va bene così – dice Stellone – puoi organizzare il mercato e hai più tempo per lavorare, subentrando ne hai di meno, ma conosco gran parte dei giocatori e quelli nuovi li ho osservati in questi giorni. La squadra è simile, anzi in certe zone del campo ci siamo anche rinforzati. Vedo il Palermo con Benevento e Verona fra le favorite, forse ci potrà essere qualche sorpresa come Cremonese, Spezia e Crotone che non è partito benissimo, ma ha buoni elementi. Sappiamo che i play-off sono un terno al lotto e che non sempre la squadra più forte riesce a vincere. Per questo dobbiamo mettercela tutta per andare su senza farli”.

A proposito della finale di Frosinone, dei palloni lanciati, del rigore assegnato e poi tolto al Palermo, l’allenatore ribatte sul concetto della grande voglia “di riprendersi quello che non abbiamo conquistato – dice Stellone – ho dormito poco pensando a quella partita, alla grande delusione che ho provato io, i giocatori, lo staff, il presidente e la città. Ce la metterò tutta per non rivivere più quelle sensazioni. Di quella partita, però, preferisco non parlare più. Sono già stato sanzionato pesantemente. Tanto il mio pensiero è simile a quello di tutti gli italiani”.