Il nuovo Palermo, dopo aver vinto il bando indetto dal Sindaco Orlando, si è ufficialmente presentato alla città. Il primo a prendere la parola è stato Dario Mirri, nuovo presidente del Palermo: “Grazie a tutti, devo giustificarmi, intanto perché oggi è sabato, ma sopratutto per la location non convenzionale ma è la nostra casa. Volevo farla esattamente così, gli uffici non sono accessibili e non c’erano altri posti. L’ho fatta qui perché lo stadio si apre alla città, mai più oscurità e mancanza di trasparenza. L’eredità che consegno alla squadra è una società trasparente: mai più procuratori che non si sa che lavoro fanno, mai più marchi che non si sa a chi appartengono. Il Comune ha previsto delle norme e noi abbiamo aderito, il Palermo deve essere visibile a tutti. Io sono un presidente come tutti voi, il Comune avrà la possibilità d controllare tutto e renderemo pubblici i bilanci pur non essendo obbligati a farlo. Serve trasparenza. Sono 50 anni che aspetto questo momento“.
“La prima cosa da tifoso che voglio dire a qualcuno è se mi vede preoccupato (ride, ndr). Abbiamo subito tutto negli ultimi anni, ci hanno massacrato. Ci sono pochi tifosi ora – continua il nuovo presidente del Palermo – i tifosi veri tifano solo Palermo. Io sono peggio di voi, sono più tifoso degli ultras. Sarà una bella competizione tra noi per diventare di più, i veri tifosi oggi sono 5000. Il nostro obiettivo non è speculativo, non serve essere colonizzati, siamo accoglienti. Sono passati in tanti da qui e sono andati via, gente che ci ha calpestato. Dopo la mia famiglia e le mie aziende c’è il Palermo, un pezzo improntante della mia vita. Faccio una battuta: questo stadio si chiama Renzo Barbera, perché si chiama così? Non per Europa League o per campioni nel Palermo, perché lui ha dato tutto se stesso nel Palermo e voglio farlo anche io. Il Sindaco ha chiesto piano triennale e noi abbiamo consegnato quello, per arrivare in serie B o se siamo fortunati in A. Il Parma c’è riuscito. Tra 15 giorni iniziamo il campionato ma sarà 11 vs 11, non pensiamo di aver vinto la D perché ci chiamiamo Palermo. Crediamo in noi stessi. Non dobbiamo dare limiti. Dobbiamo essere orgogliosi di noi stessi”.
Il presidente Mirri parla di come opererà: “Non sarò mai un presidente padrone come successo negli ultimi anni. Sono un custode temporaneo, ho coronato il sogno di una vita. Palermo è dei tifosi, non mio, sarò un presidente imprenditore. Sto facendo, con Di Piazza, un investimento enorme, nessuno era pronto per il Palermo. Vi chiedo di giudicarci sui fatti, abbiamo messo i soldi, piccoli segni per un bene collettivo. Nel calcio non si buttano i soldi, non pensate che gli imprenditori buttano i soldi. Hanno degli interessi con la visione che Palermo possa diventare grande e dobbiamo farò anche noi. Abbiamo un capitale sociale di 15 milioni, cosa che non si è vista nemmeno nel Palermo dei bei tempi”.
Il Palermo, per forza di cose, dovrà cambiare sponsor tecnico e Mirri ha spiegato che cercherà, se possibile, di far scegliere ai tifosi come sarà la maglia: “La maglia del Palermo la decidono i tifosi. Al nuovo sponsor tecnico, che lunedì annunceremo, abbiamo chiesto di fare un sondaggio per scegliere quale maglia indossare. La maglia è nostra. La campagna abbonamenti? Inizialmente non volevamo farla, io comunque sarò al mio posto in gradinata”. Il numero uno rosanero ha spiegato che attuerà anche un progetto che voleva attuare quando, a febbraio, pagò gli stipendi dei calciatori rosanero: “Il seggiolino avrà nome e cognome con una targa, il posto ci appartiene. Troverò sinergia per portare bambini e famiglie allo stadio. Fino a 18 i ragazzi entreranno con un euro”.
“Vogliamo fare un centro sportivo ma questo stadio non lo abbandonerò mai. Il vero investimento – dichiara Mirri parlando del proprio progetto- è dare una fabbrica ai nostri talenti, con Di Piazza formeremo dei giocatori futuri. In A quest’anno non c è un siciliano. Almeno 60 dovrebbero esserci e quindi da questo punto di vista dobbiamo lavorare, nostro dovere è investire sui giovani”.
Nei giorni scorsi si è parlato di un contatto tra Mirri e Colella. Su questo aspetto il numero uno del club rosanero ha dichiarato: “Colella? Servono degli sponsor e abbiamo proposto, a chi voleva investire nel Palermo di partecipare in questo modo. Abbiamo proposto loro di essere main sponsor e aspettiamo risposta. Ci sarà una trattativa e vorremo Alcott come primo sponsor del Palermo”.
Nel bando per l’acquisizione del Palermo era prevista la tutela dei vecchi dipendenti, sfrattati qualche giorno fa dai loro uffici: “I vecchi dipendenti sono il principale patrimonio della vecchia Società. Sono delle vittime, perdere il lavoro a 50 anni è dura. Ci sarà una clausola di salvaguardia ma non voglio illudere nessuno. Pensate che il Palermo fatturava 22/23 milioni e aveva 27 dipendenti, oggi ne fattureremo 3/4, a voi le conclusioni. Lo scorso anno il Bari, ripartito dalla D, ne ha assunti 2”.
Da anni i tifosi chiedono un inno che possa permettere al Palermo di essere riconoscibile. Anche su questo Mirri rivela che stanno lavorando: “Speaker e inno? Stiamo definendo tutto, sull’inno ci stanno lavorando degli appassionati ed è in cantiere”.
Accanto a Mirri anche Tony Di Piazza che sarà vice presidente del club rosanero: “Porto i saluti degli Stati Uniti. Palermo è un marchio, italianità che c’è all’estero. Rappresentare i tifosi all’estero per me è un onore. Il mio appoggio sarà più sulla commercializzazione, per proporre il marchio Palermo nel mondo. Ho sposato il progetto con Dario perché credevo in lui e nella conduzione tecnica di Sagramola. Grazie a tutti per avermi accolto”.
“Solo insieme- continua l’italo-americano- riporteremo l’Italia è la Sicilia nel mondo. Fuori ci sono più tifosi del Palermo che di qualsiasi altra squadra, è un patrimonio. Aiutateci con la squadra e dall’estero contribuiremo a portar il Palermo dove merita di essere”.
Uomo di fiducia di Mirri è Rinaldo Sagramola. Sagramola, come noto, avrà il ruolo di Dg ed era presente in conferenza stampa: “Sono più emozionato di Mirri e Di Piazza – dichiara Sagramola– era un ritorno che non mi aspettavo. Affronto questa avventura con preoccupazione e responsabilità. So le difficoltà che affronteremo, anche con le aspettative dei tifosi. Per far questo stiamo allestendo una squadra di collaboratori di qualità. Con l’occasione presento Gianluca Paparesta, è stato colui che ha consentito l’unione tra Di Piazza e Mirri, si occuperà dei rapporti con le istituzioni e i media. L’area tecnica è di Renzo Castagnini, la conduzione tecnica è di Rosario Pergolizzi. Settore giovanile come organizzazione è affidato a Rosario Argento, mentre il ds del settore giovanile in collaborazione con Castagnini è di Rinaudo. Sulla squadra ci stiamo lavorando, lunedì presentiamo ds e allenatore. Giocatori? Dobbiamo definire degli accordi, abbiamo annunciato la società dopo l’ufficializzazione della serie D. Il girone verrà annunciato in settimana, nel pomeriggio potremmo snocciolare qualche nome”.
Per preparare la nuova stagione, la stagione della ripartenza il Palermo andrà in ritiro a Petralia Sottana. Il Dg Rinaldo Sagramola ha parlato di questo: “Ritiro? Avrà inizia il 12 agosto a Petralia Sottana, staremo lì fino al 23 per poi tornare in città. Boccadifalco non è ancora disponibile e ci alleneremo al Cus. Velodromo? Cerchiamo erba naturale per allenarci”.
“Strategia per la squadra? Sarà composta semplicemente – continua Sagramola- serviranno gli under in campo e 10 saranno in rosa. Gli over saranno a rendimento sicuro e immediato, alcuni potrebbero anche rifiutare categorie superiori per Palermo. Non chiudiamo le porte a chi offre una mano sostenibile, accolgo le dichiarazioni di adesione di tutti”.
Nel bando per acquistare il Palermo era previsto l’azionariato popolare. Dell’attuazione di questo si è occupato l’avvocato Alessandro Maggio: “La previsione inserita prevede l’obbligatorietà di un 10% a un ente rappresentativo di almeno 100 tifosi. Sono commisurate alla percentuale di capitale che l’ente offrirà. La società si impegna all’aumento di capitale sociale in proporzione a quanto può mettere l’ente dei tifosi. Verrà comunque garantito una percentuale di voti pari al 10% all’ente di tifosi, anche se l’ente stesso potrebbe rappresentare solo l’1%. Lo statuto prevede che se si presentano più soggetti verrà preferito chi per primo offrirà la percentuale maggiore. Sarà tutto votato alla trasparenza con una consulta di indirizzo. Saranno tre membri nominati da società ente e sindaco e sarà dedicata alla gestione dei rapporti tra società e Comune e società e tifosi. Non si potrà entrare singolarmente, il numero minimo sarà 100 tifosi”.
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