Potrebbero esserci nuove opportunità di lavoro a Palermo presso le società partecipate del Comune, che cercano autisti, idraulici, elettricisti e persino ingegneri. A darne notizia è Repubblica Palermo.
Anno nuovo e tempo di bilanci: così le aziende hanno presentato il proprio fabbisogno in termini di risorse umane al Comune, anche in virtù della delibera approvata a dicembre scorso da Sala delle Lapidi che ha sbloccato la possibilità di fare nuove assunzioni (congelata dal 2009).
Cominciamo dall’Amat, a cui servirebbero 15 nuovi autisti, l’Amap invece avrebbe necessità di cinque o sei tra idraulici e saldatori, l’Amg per il 2016 avrebbe bisogno di due dirigenti e due operai, mentre complessivamente nel triennio dovrebbe assumere 32 persone.
Come ha però stabilito il Consiglio comunale, prima di procedere alle nuove assunzioni, dovrà essere valutata la strada della mobilità orizzontale: coprire i ruoli vacanti utilizzando i dipendenti ex Gesip oggi transitati in Reset.
Ma bisogna ancora capire se questa soluzione sia applicabile, e se tra gli ex Gesip ci siano persone qualificate a ricoprire i posti disponibili nelle aziende. Servono aiuti-giardinieri, pulizieri, portieri e custodi, e ovviamente persone che abbiano la patente per guidare i bus di Amat.
Intanto gli operai Reset aspettano di capire quale sarà il loro futuro: i primi di febbraio i sindacati confederali hanno indetto lo sciopero chiedendo l’aumento delle ore del personale – circa 1.500 persone – che al momento lavora part-time.
Se all’ interno del bacino ex Gesip non ci saranno le figure che servono, o se comunque non saranno sufficienti a coprire tutte le esigenze di organico, Palazzo delle Aquile bandirà i concorsi pubblici.
Le società comunali hanno presentato le loro richieste tenendo conto anche dei dipendenti che andranno in pensione.
All’Amat, ad esempio, quest’anno smetteranno di lavorare per raggiunti limiti d’età 112 autisti e con l’avvio del tram servono nuovi conducenti, 15 da avviare subito al lavoro e 45 entro la fine dell’anno.
L’Amg invece ha bisogno di una trentina di persone ma in tre anni: all’azienda servono una ventina di operai, quasi tutti elettricisti, ma anche una decina di impiegati.
All’Amap, che ha appena inglobato la fallita Aps, servono una decina tra impiegati amministrativi e geometri ma soprattutto un paio di ingegneri idraulici.
Ma l’ex Gesip da sola non basterà: difficile che alla Reset ci siano ingegneri e geometri. Così nuovi concorsi saranno probabilmente banditi. L’amministrazione comunale procederà adesso ad una attenta verifica dei requisiti degli ex dipendenti Gesip.
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