Gli imprenditori che denunciano il pizzo e l’usura premiati con l’esenzione dalle tasse comunali. Una proposta, inoltrata dall’Associazione per lo sviluppo e la salvaguardia del credito alle imprese, finora inascoltata dal comune di Palermo. Da 9 mesi l’associazione è ancora di una risposta concreta. A renderlo noto è il suo presidente Giuseppe Spera.

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“Oltre 9 mesi fa abbiamo presentato una proposta al comune di Palermo – dice spera – che prevede l’esenzione dalle tasse comunali per le imprese e i professionisti vittime di richieste estorsive e di usura, così come prevede la legge regionale 3/2012”. Spera è in attesa di una risposta dall’amministrazione del capoluogo.

“La legge regionale – spiega Spera – prevede l’esenzione da Imu, Tari, Tosap e imposta comunale sulla pubblicità alle aziende danneggiate dal racket e dell’usura. Diversi comuni siciliani, tra cui Partanna, Castelvetrano e Villabate, hanno già adottato e concesso questi benefici. Per questo riteniamo che anche il Palermo possa adottare provvedimenti analoghi per sostenere la cultura della legalità. Lo scorso giugno, così, abbiamo presentato una proposta ma a oggi nessuno ci ha risposto”.

Scopo dell’Assci è ricercare e proporre a istituzioni ed enti pubblici e privati azioni e soluzioni finalizzate alla tutela e alla promozione del diritto allo sviluppo economico ed al libero esercizio dell’attività d’impresa, scevro da abusi, pressioni usuraie ed anatocistiche, oltre che da logiche estorsive criminali.

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