Fermare la strage, subito“: un gruppo di cittadini ha manifestato questo pomeriggio nei pressi del porto di Palermo per ricordare le vittime del naufragio di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Tragedia avvenuta il 26 febbraio scorso e su cui, a settimane di distanze, continua ad aumentare il bilancio delle vittime, giunto in queste ore ad 88. Ciò in seguito al ritrovamento di un cadavere a Praialonga. L’ennesima tragedia del mare su cui una rappresentanza di associazioni, sindacati e comunità straniere hanno voluto riportare l’attenzione, invitando il Governo ad azioni preventive e di soccorso in mare. Il corteo è partito da via Amari, di fronte all’entrata principale del porto, per poi costeggiare via Francesco Crispi, piazza XIII Vittime e via Cavour.

Le voci della protesta

Una manifestazione iniziata intorno alle 17.30 e alla cui testa vi era uno striscione dal messaggio eloquente: “Fermate la strage, subito!”. Circa una trentina i gruppi e le associazioni aderenti alla mobilitazione. “E’ un momento di cordoglio – sottolinea Roberta Lo Bianco -. per ricordare tutti i naufragi avvenuti in questi anni. Un momento per continuare a fare delle proposte. La società civile lo vuole fare e vorremmo che il Governo possa ascoltarci”.

Troviamo inaccettabile quello che sta accadendo sulle frontiere – commenta Fausta Ferruzza -. Ovvero che la gente debba morire per trovare asilo in Europa. Sono stata a Cutro per incontrare queste persone. Sono afghani, siriani, iracheni: persone che hanno diritto all’asilo e che invece sono costrette a sfidare la sorte. Basta stragi in mare”.

Si spinge oltre Donatella Anello, partecipante al presidio odierno che, riflettendo su quanto avvenuto a Cutro, individua a suo dire colpe precise. “Le responsabilità sono di questo Governo. Quando tu mi blocchi le organizzazioni non governative e stai lavorando per bloccare queste persone in paesi come la Libia, dove queste persone vengono anche torturate, chi è il responsabile di queste morti?”, si domanda la signora.