Il parco giochi “no social” che deve sorgere a Balestrate diventa motivo di scontro anche sul piano politico. Al punto che il segretario dell’associazione “Genitori balestratesi”, Riccardo Vescovo, ha deciso di dimettersi. Lo fa a pochi giorni dalle sue dichiarazioni pubbliche in cui aveva evidenziato, seppur mantenendo bassi i toni, che per l’apertura mancavano solo delle autorizzazioni in capo al Comune che tardavano ad arrivare. Nel giro di pochi giorni ha deciso di rimettere l’incarico anche se nella lettera di dimissioni non fa alcun accenno di questo tipo. Appare, però, fin troppo evidente, che le frizioni su questo tema abbiano scatenato la reazione.

L’idea e la nascita dell’associazione

L’idea del parco giochi “no social” era partita proprio da Vescovo, con un gruppo di altri genitori del paese. Da qui la nascita dell’associazione “Genitori balestratesi” e l’avvio di una campagna di raccolta fondi, compresa un’attività tecnica che ha portato alla partecipazione ad un bando regionale dove oltretutto si è riusciti a piazzarsi utilmente. A corredo anche un cantiere lavoro finanziato dalla Regione al Comune che ha contribuito a questi interventi. Il parco giochi nascerà all’interno dell’atrio della scuola elementare “Aldo Moro”. Ma sin da subito sono nati i primi contrasti a distanza con il Comune. Il parco giochi nasce con l’idea dell’aggregazione sociale e sarà vietato l’ingresso con smartphone, tablet o altri dispositivi.

Le parole di addio

Vescovo dà il suo addio in questo modo: “Abbiamo trovato l’idea, scritto il progetto, raccolto i fondi e pubblicizzato Balestrate in tutta Italia. Da tempo c’è tutto l’occorrente per aprire il parco ultimandolo come da progetto. Per gli ultimi interventi al parco servono da tempo delle autorizzazioni comunali, ma questa è un’altra sfida che chiama in causa tutti i cittadini. Io ci sarò, ovviamente sarò sempre a disposizione per qualsiasi necessità e per vigilare sul progetto e sulla futura manutenzione”.

Il sindaco: “L’interesse è di tutti”

Mantenendo altrettanto i toni bassi, il sindaco Vito Rizzo evidenzia che tutti, Comune compreso, hanno l’interesse a veder aprire questo parco giochi: “Da quel che mi è dato sapere, dal momento che la vicenda è seguita dai tecnici comunali con grande attenzione, – precisa – si è in attesa ancora di qualche preventivo per completare il percorso. Voglio precisare che l’interesse è di tutti nell’apertura di questo parco, per questo siamo stati sempre stati disponibili al dialogo con l’associazione che abbiamo informato pari passo di ogni cosa”.

Il consigliere Curcurù: “Rallentamenti dal Comune”

In mezzo a questa polemica entra in tackle il consigliere comunale Giuseppe Curcurù che non lesina critiche nei confronti del governo cittadino: “Parco giochi per i bambini di questo paese – sostiene – rallentato dalle mancate autorizzazioni comunali. Ancora un grande esempio di inefficacia ed inefficienza di questa amministrazione, la peggiore che si ricordi. Mi è sembrato doveroso chiedere chiarimenti con richiesta ufficiale. Le dimissioni del rappresentante dell’associazione genitori, Riccardo Vescovo, arrivano certamente come espressione di ‘sfinimento’. Ha fatto la sua parte il genitore Vescovo, tutto quello che c’era da fare. Non ha potuto ovviamente autorizzarsi!”.

Articoli correlati