I carabinieri hanno scoperto un deposito abusivo di fuochi d’artificio a Partanna Mondello, borgata di Palermo. I militari della locale stazione hanno arrestato un 32enne, palermitano, con l’accusa di “detenzione illegale di materiale esplodente”. I militari, insieme ai colleghi del nucleo cinofili e agli artificieri antisabotaggio, hanno effettuato una perquisizione in un garage. Il locale era nella disponibilità dell’indagato e qui hanno recuperato quasi 80 chili di massa esplodente.

Il fiuto dei cinofili

Nello specifico, il fiuto del cane per la ricerca di esplosivi “Nastia” ha individuato circa 500 giochi d’artificio, 100 passafiamma pirotecnici, 100 micce e diverso altro materiale quali centraline, rastrelliere e vari accessori. Il gip di Palermo ha convalidato l’arresto e ora il giovane si trova in custodia cautelare nella casa circondariale Lorusso-Pagliarelli.

La pericolosità di questo materiale

Al di là dell’illegalità in sé del deposito, chi detiene o utilizza questo materiale corre un gravissimo pericolo per sé e per gli altri. Maneggiare questi prodotti o non sistemarli in sicurezza espone a gravissimi rischi. Ad esempio nell’agosto scorso proprio a Palermo si verificò un incendio causato proprio dall’utilizzo di fuochi d’artificio sparati abusivamente. Nella notte tra il 5 e il 6 agosto scorsi un incendio ha minacciato una discoteca, il South Addaura Club. Il rogo si innescò in via Agostino Barbarigo, nel quartiere dell’Addaura. Le fiamme interessarono alcune sterpaglie di un terreno confinante al locale. L’avvicinarsi delle fiamme creò non poche apprensioni e qualche cliente intimorito si allontanò dalla struttura che alla fine, fortunatamente, non subì alcun danno.

Caso tragico

Il 13 settembre dello scorso anno ci fu anche un morto in seguito all’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio avvenuta poco dopo l’alba. L’esplosione avvenne nella fabbrica di fuochi d’artificio Vaccalluzzo, a Belpasso. Al boato fortunatamente non seguì alcun incendio. Durante la deflagrazione un uomo venne investito in pieno e morì sul colpo: si trattava del titolare dell’azienda, Nino Vaccalluzzo, 62 anni.

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