Via libera alla stabilizzazione del personale ex Asu, si chiude un’altra stagione di precariato in Sicilia. Con una nota inviata venerdì la SAS, la Società partecipata che la regione ha individuato per tutti i percorsi di stabilizzazione, ha manifestato formalmente interesse all’assunzione del personale di questo bacino in base alla legge regionale approvata in finanziaria
Si sblocca, dunque, l’iter anche per questo bacino di precari anche se il percorso è ancora lungo. Un percorso che si era inceppato secondo i sindacati
Il percorso inceppato
“Nonostante la norma sulla stabilizzazione del Personale ASU avesse avuto il sigillo di costituzionalità da parte della Commissione Stato/Regioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri già nel mese di marzo e, nonostante una nota del Dipartimento Regionale del Lavoro dei primi di aprile, trascorso ancora un altro mese, avevamo capito che qualcosa nella stabilizzazione del Personale ASU si era inceppata” sostengono sono Michele D’Amico e Rosario Greco rispettivamente responsabili regionali del Cobas-Codir e di Confintesa per le politiche del terzo settore.
“Abbiamo chiesto, quindi – continuano i due sindacalisti – di essere auditi in I Commissione Parlamentare, allo scopo di comprendere i motivi del mancato avvio delle procedure di stabilizzazione del Personale ASU. Nonostante l’invio di due solleciti, dalla I Commissione Parlamentare, non giungeva nessun riscontro”.
La seduta in Commissione Parlamentare
“Abbiamo deciso – commentano D’Amico e Greco di rivolgerci alla V Commissione Parlamentare, la quale con maggiore sensibilità in materia di lavoro nei confronti di un Personale, come quello che svolge Attività Socialmente Utile (ASU) che da ben 28 anni si ritrova ancora oggi a essere ancora precario, ha convocato le organizzazioni sindacali del settore”.
In Commissione erano emersi dubbi sul percorso legati al rischio di un conflitto di natura tecnico/giuridica riconducibile ad “diritto di precedenza” in ambito assunzionale da parte di altre categorie. per questo “Fu presa la decisione di coinvolgere l’Ufficio Legislativo e Legale della Regione Siciliana, il quale con un proprio parere ha sciolto ogni dubbio sulla stabilizzazione del Personale ASU in SAS confortando, allo stesso tempo, il Presidente della medesima società”.
“Auspichiamo che non si perda ulteriore tempo e che il buon senso possa prevalere sulla burocrazia e portare a compimento il percorso della stabilizzazione di detto personale che dura ormai da ben lunghi 28 anni”.
Plaude Forza Italia
“La stabilizzazione dei lavoratori ASU nei Beni Culturali rappresenta un traguardo storico che testimonia l’efficacia dell’azione della maggioranza e del governo Schifani. Questo risultato è frutto del percorso programmatico avviato dall’inizio della legislatura, volto a restituire dignità e certezze ai lavoratori siciliani” dice il capogruppo azzurro Stefano Pellegrino.
“Siamo felici per questi laboratori, che, dopo 28 anni di precariato, vedono finalmente riconosciuti i propri diritti. I Beni Culturali siciliani, patrimonio straordinario della nostra isola, potranno ora contare su personale stabilizzato e motivato”.
“Il nostro impegno proseguirà insieme al Governo per chiudere definitivamente il capitolo del precariato in Sicilia, estendendo questi risultati anche ai lavoratori PIP. La strada che abbiamo imboccato è quella giusta e per quanto ci riguarda la volontà è chiara”.
Ora completare le stabilizzazioni
Ricorda la lunga battaglia e plaude alla vittoria ma si concentra sugli altri precari ancora da stabilizzare, invece, il deputato di Noi Moderati Marianna Caronia “La stabilizzazione del personale ASU nei Beni Culturali, finalmente concretizzata, è il coronamento di una battaglia parlamentare che ho sostenuto con assoluta coerenza”.
“In ogni sede istituzionale ho sollecitato l’accelerazione delle procedure – prosegue Caronia – e oggi centinaia di lavoratori conquistano serenità. I Beni Culturali siciliani, motore dello sviluppo economico, beneficeranno di questa stabilizzazione”.
Attenzione agli ultimi 400 ex Pip
“Tuttavia, la positiva conclusione per gli ASU non può far dimenticare l’urgenza di un analogo risultato per i lavoratori PIP. Impegnerò la stessa determinazione affinché anche loro vedano riconosciuti i propri diritti dopo decenni di attesa. La burocrazia non soffochi altre vite lavorative”.
“Dedico questo traguardo agli ASU, ma la battaglia continua per tutti i precari della nostra regione”.
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