Sono 424 lavoratori, gli ultimi del bacino ex Pip. I loro colleghi, dopo 25 anni di attesa, sono già stati stabilizzati o comunque sono già all’interno del percorso di stabilizzazione indicato per legge regionale e attuato per step successivi grazie a incontri, vertici, ricerche di personale nelle aziende pubbliche e parapubbliche, e delibere di giunta regionale. Ma per loro 424 il percorso ancora non parte e ci sarà da aspettare in base a quanto ha rappresentato in audizione davanti alla competente commissione Ars il Presidente di Sas Mauro Pantò che ha snocciolato norme e disposizioni e spiegato
I motivi del rinvio delle procedure
Al culmine di uno scontro a distanza con Marianna Caronia è arrivata la spiegazione tecnica: “in caso di mancata approvazione dei bilanci di previsione e dei rendiconti della Regione, gli enti regionali e le società partecipate, non possono procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale”. Un tema, dunque, tecnico giuridico.
Michele D’Amico e Rosario Greco “Sorpresi e amareggiati”
A contestare il percorso intervenendo sulla vicenda sono Michele D’Amico responsabile Società Partecipate del sindacato Cobas Codir e Rosario Greco di Confintesa: “Se l’approvazione del rendiconto generale costituisce una condizione indispensabile per procedere alla stabilizzazione anche attraverso una partecipata come SAS, come ha fatto la stessa partecipata nello scorso mese di luglio 2024, quindi in mancanza di rendiconto generale 2023 approvato, a pubblicare un avviso analogo e a stipulare i contratti individuali agli ex PIP della precedente “infornata”?”
Gli stabilizzati dello scorso anno
“Si trattò di 39 lavoratori utilmente collocati in graduatoria in categoria “B” e di altri 149 ex PIP utilmente collocati in graduatoria in categoria A. Questa gente ha stipulato il contratto il 29 luglio dello scorso anno e sono entrati in servizio il 1 settembre del 2024 mentre il rendiconto generale della Regione Siciliana è stato pubblicato il 19 novembre 2024 con deliberazione della Giunta Regionale n. 383, quindi oltre un mese e mezzo dopo”.
“Delle due, l’una dicono D’Amico e Greco – o non si poteva fare neanche allora oppure si può fare altrettanto oggi”.
La situazione giuridica della partecipata
La questione ruota tutta intorno alla situazione giuridica di Sas “Si tratta di una società in house della Regione Siciliana quindi a totale controllo regionale e priva di autonomia. Su di essa la Regione esercita il controllo analogo. Se gli uffici regionali non hanno proferito parola sulle assunzioni fatte da SAS in mancanza di rendiconto generale approvato lo scorso anno questo vuol dire che le hanno ritenute legittime. Perché adesso dovrebbe essere diverso?”
Un piano assunzionale già approvato
“Peraltro – continuano D’Amico e Greco – siamo in presenza di un piano assunzionale già approvato il 16 maggio 2025 con deliberazione di giunta regionale n. 150 e all’interno di quel piano sono previste proprio le assunzioni del restante personale appartenente al bacino ex Pip”.
“Tutto ciò è stato da noi abbondantemente argomentato in commissione lavoro durante l’audizione, ecco perché riteniamo che il presidente di Sas debba immediatamente procedere alle assunzioni delle restanti unità del bacino ex Pip”.
Il nodo delle risorse
Resta il nodo delle risorse e su questo fronte dicono “Sempre durante i lavori della V Commissione, abbiamo sempre sostenuto che il governo della Regione deve individuare le risorse necessarie affinché, già a partire dalla prossima legge di bilancio, possa attuarsi una norma che permetta di trasformare l’attuale contratto da part-time in full time. Ciò assicurerebbe una maggiore resa in termini di servizi da rendere alla collettività e allo stesso tempo assicurare un salario e dignità lavorativa a ogni lavoratore”.
Commenta con Facebook