Fabi e Uilca rivolgono un appello al governo della Sicilia affinché emani una direttiva alla Sas, partecipata della Regione, “per lo sblocco dell’assunzione a tempo determinato dei lavoratori dell’albo, utilizzando anche i risparmi provenienti dal pensionamento dei lavoratori della stessa Sas”, e al Parlamento “affinchè apposti in bilancio le risorse necessarie a dare a questi lavoratori un salario dignitoso”.
L’appello in una nota congiunta con cui i sindacati denunciano che l’assemblea dei soci della Sas venerdì scorso ha deciso di assumere 135 lavoratori dell’Albo regionale, dove sono iscritti inattesa di ricollocamento lavoratori licenziati dalle partecipate regionali, “solo a tempo indeterminato, con un part- time di 12 ore settimanali”.
E’ una vergogna- scrivono Cgil, Fabi e Uilca- una soluzione che mortifica i lavoratori, li precarizza, che mortifica la
volontà del Parlamento, dal momento che la legge 8 del 2018 prevede per le partecipate di dovere attingere per le assunzioni a tempo indeterminato all’Albo, che preclude la stabilizzazione di questo personale”. I sindacati rilevano peraltro che “a questi lavoratori, dal momento che mantengono giuridicamente lo status di disoccupati viene anche preclusa la possibilità di ottenere gli assegni familiari”.
I sindacati ricordano che “il 31 dicembre scade la deroga al divieto di assunzione nelle partecipate regionali e la situazione è stagnate: non sono stati ancora firmati i contratti di servizio, né sono stati pubblicati i bandi di concorso per le assunzioni dei lavoratori”.
I sindacati scrivono che “l’attuale governo sta procedendo nel solco degli errori del precedente, con i lavoratori delle partecipate per i quali basterebbe una legge di un solo articolo per l’applicazione per questi lavoratori della legge Madia. Invece si scelgono soluzioni come quelle della Sas- aggiungono- che mortificano la dignità dei lavoratori e che
danno il segno delle reali intenzioni del governo riguardo ai lavoratori delle società partecipate”.
Cgil, Fabi e Uilca parlano di “ errori della Regione che ricadranno ancora una volta sulle spalle dei lavoratori”. E per la Sas, dicono: “Forse la Regione continua a privilegiare l’esternalizzazione del lavoro a favore di società come Deloitte e Formez?”
(foto di repertorio)
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