Il covid19 spezza un’altra vita a Partinico, quella di Marcello Lombardo, molto conosciuto soprattutto per i suoi passati sportivi per via della lunga militanza ai vertici società del Partinicaudace calcio. Il suo cuore ha smesso di battere oggi, all’età di 59 anni, in un letto del reparto malattie infettive dell’ospedale Cervello di Palermo. Qui era ricoverato da una decina di giorni dopo aver contratto il covid19. Il virus è stato letale anche perché Lombardo aveva delle condizioni fisiche fortemente debilitate a causa di una malattia oncologica.

La sua grande passione

Marcello Lombardo finchè ha potuto ha seguito da vicino le sorti del Partinicaudace. Per anni è stato presidente di questa società, navigando sempre tra prima categoria e promozione. Ne ha preso le redini negli anni più difficili, lontani dai fasti dell’eccellenza e della serie D, dei grandi campioni che avevano infiammato le tifoserie. Ha lottato per avere un’impiantistica sportiva all’altezza di questa città, spesso dovendo scontrarsi con veri e propri muri di gomma al Comune.

La malattia

All’incirca tre anni fa aveva scoperto di essere affetto da leucemia. Ha portato avanti con grande dignità la sua ennesima battaglia, la più importante della sua vita. Dopo essersi sottoposto ad un primo trapianto ha accusato una ricaduta ed attualmente era ancora sotto cura. A complicare tutto l’infezione da covid19 che aveva contratto qualche giorno fa e che ha finito per devastare il suo corpo già fortemente provato dalla malattia oncologica.

Anche la scuola a lutto

Lombardo è stato anche assistente tecnico all’istituto superiore “Dolci” di Partinico. La notizia della sua morte ha sconvolto il mondo scolastico: “Apprendiamo con sgomento – afferma il dirigente scolastico dell’istituto Dolci, Gino Chimenti – della prematura scomparsa di Marcello Lombardo. In servizio presso questa scuola per quasi quarant’anni con il ruolo di assistente tecnico, Marcello in tutto questo periodo è stato un segno di continuità tra le varie dirigenze che si sono avvicendate, ponendosi da sempre come un punto di riferimento certo e memoria storica dell’Istituto”.

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