Iniziativa dell’associazione culturale Inikon che invoca per Partinico una politica “pulita” e trasparente. Ieri sera è stato lanciato un codice etico a cui l’associazione chiede l’adozione a tutte le forze politiche che si impegneranno nella prossima campagna elettorale di autunno. In pratica il “manifesto” va ad impegnare la futura classe politica a mettere in pratica principi assunti come priorità da cui avviare la ripartenza. “La stagione che ci accingiamo ad affrontare – sostengono Calogero Barretta e Gino Chimenti, tra i fondatori di Inikon – necessita di un radicale e storico rinnovamento all’insegna dell’adeguatezza e del perseguimento esclusivo dell’interesse comune. La rivoluzione o sarà Etica o non sarà. La politica è pronta a rendere agibile e reale l’idea di cambiamento?”. Una sorta di impegno anche in ragione dell’attuale scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose che ha messo in evidenza pericolose amicizie tra la politica locale ed esponenti locali di spicco della mafia.

I punti cruciali

Sono 9 gli impegni che vengino chiesti: legalità, rispettando convintamente la Legge e l’interesse pubblico ed evitando di sostenere interessi clientelari e promuovere vantaggi non legittimi; contrasto alle mafie e alla corruzione, denunciando qualsiasi forma di pressione o di condizionamento; responsabilità, impegnandosi a sospendere da qualsiasi attività chiunque venga coinvolto in qualsiasi tipo di processo giudiziario, o comunque sia oggetto di qualsiasi misura di prevenzione; – trasparenza, rendicontando ogni aspetto del proprio impegno pubblico; etica, promuovendo in fase elettorale l’adozione di un codice etico-comportamentale e dei candidati e degli elettori; decoro, respingendo coloro che sono adusi a disinvolti trasformismi politici; rispetto e sobrietà, evitando toni e parole d’odio e di discriminazione; parità, perseguendo la parità di genere e di generazione e promuovendo un pari trattamento tra le donne e gli uomini, tra i giovani e i meno giovani; ed infine rispetto dell’ambiente, evitando forme di propaganda politica invasiva, nel rispetto dell’ambiente.

Gli incandidabili

A proposito di scioglimento, in 5 non potranno candidarsi alle prossime elezioni amministrative a Partinico perché considerati “incandidabili” dalla I sezione del tribunale civile di Palermo. Ad essere stata emessa la sentenza: accolto il ricorso del ministero dell’Interno per quanto concerne gli ex assessori Maria Grazia Motisi e Angela Landa, e per i tre ex consiglieri Vito Giuliano, Gioacchino Albiolo e Vito Alessio Di Trapani. Questi quindi non potranno più candidarsi alle prossime “elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali che si svolgeranno nel territorio della regione Siciliana, limitatamente al primo turno elettorale successivo al provvedimento adottato dal Presidente della Repubblica in data 29 luglio 2020”. Inammissibile invece il ricorso nei confronti di altri due ex assessori, Monica Supporta e Rosi Pennino, che quindi potranno ricandidarsi e soprattutto togliersi da dosso una “macchia” del genere.

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