“Una svolta e l’avvio di un approccio sistemico e di prospettiva nei rapporti tra Comuni, Stato e Regione siciliana,  tanto sotto il profilo finanziario, quanto sotto il profilo organizzativo “. Questa la dichiarazione di Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, l’associazione dei Comuni, al termine del tavolo tecnico-politico, tenutosi stamattina a Roma, nell’ambito della conferenza Stato-Città-Autonomie locali, convocato dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e  dedicato all’approfondimento delle specifiche  problematiche finanziarie ed organizzative dei Comuni siciliani.

Lacci finanziari e piani di sviluppo i veri nodi

“A questo incontro – continua Orlando – abbiamo rappresentato  le indicazioni ricevute dal consiglio regionale e dall’assemblea dei sindaci dell’Anci Sicilia che  mirano, tra l’altro,  ad affrontare in maniera organica, attraverso norme di carattere transitorio e strutturale, i meccanismi perequativi, la fiscalità di sviluppo a partire dalle zone franche montane, i principi dell’armonizzazione contabile quali il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, la massa creditoria e  l’avanzo vincolato. A ciò si aggiunga il tema della criticità del sistema di riscossione dei tributi locali e l’esigenza di reclutamento di personale qualificato per affrontare adeguatamente la  programmazione dei fondi europei 2021-2027 e il Pnrr”.

Bilanci collegati ad un percorso di riforme

Secondo il numero uno dell’Anci siciliano l’attuale quadro normativo appare insufficiente e inadeguato ed è la ragione per la quale l’associazione ha presentato una serie di richieste volte a superare le specifiche criticità che sono state elencate alla ministra. In considerazione dell’avvio di tale percorso strettamente legato all’autonomia della Regione Siciliana è stato chiesto che la fissazione del termine per l’approvazione dei bilanci di previsione 2021-2023 venga collegato ad un percorso riformatorio che, passando attraverso l’approvazione di norme transitorie, possa consentire un’adeguata armonizzazione dei rapporti Stato-Regione ed enti locali in Sicilia.

Tra le ipotesi delle norme transitorie

Si è ipotizzata quindi l’approvazione di  norme transitorie che siano in coerenza con il percorso che a regime si immagina debba caratterizzare il rapporto tra Stato, Regione ed enti locali. “Da questo punto di vista – aggiunge Orlando – è importante  il preannunciato  coinvolgimento dell’intero governo nazionale e della commissione Paritetica, già anticipato dai rappresentanti istituzionali  presenti all’incontro. Non posso che esprimere apprezzamento per il rispetto istituzionale e per la grande sensibilità  dimostrata oggi e per l’avvio di  questo percorso che conferma una grande attenzione nei confronti degli enti locali siciliani in virtù dello speciale statuto che non finiremo mai di ricordare essere una norma costituzionale e in considerazione di esigenze perequative, che facciano riferimento alle condizioni economiche e sociali della Sicilia. Dalla ripetizione annuale di logiche di emergenza si è passati ad un approccio sistemico nei rapporti fra i vari livelli istituzionali”.

Chi era presente al tavolo

Al tavolo di confronto, presieduto dal vice ministro dell’economia e delle finanze, Laura Castelli e dal  sottosegretario con delega alle Autonomie locali,  Ivan Scalfarotto, hanno partecipato, oltre al Presidente Leoluca Orlando e al segretario generale dell’Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano, fra gli altri,   i vertici del ministero dell’Interno e dell’economia e finanze, Gaetano  Armao, assessore all’economia della Regione siciliana  e i presidenti di Anci e Upi.  “Il coinvolgimento dei  rappresentanti del Governo,  della viceministra Laura Castelli e del sottosegretario per le Autonomie locali,  Ivan Scalfarotto,  nonché dei vertici dirigenziali dell’amministrazione dello Stato e dell’assessore Armao confermano  il coinvolgimento dello Stato e della  Regione siciliana al massimo livello istituzionale in questo percorso”.

 

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