“No” a chi ha governato negli ultimi anni la città portando il Comune al dissesto finanziario, “sì” al rigore morale nella gestione della cosa pubblica lavorando in continuità con quanto fatto dai commissari prefettizi del municipio. Sonno queste le regole fondanti del nuovo movimento politico che si è presentato a Partinico che prende il nome di “On”, con il messaggio ben preciso di voler “accendere” la città e le coscienze dei partinicesi. Questa aggregazione non si nasconde dietro un dito e punta dritto alle amministrative del prossimo autunno, che segneranno il passo dopo ben quattro anni di commissariamento, tra commissari regionale e prefettizi.

La discesa in campo

Si tratta di una vera e propria discesa in campo che si pone come forte discontinuità con quelle forze politiche che hanno portato il Comune al dissesto finanziario: “La gestione della commissione straordinaria, insediatasi dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale, ispirata alla legalità e al rigore finanziario, – si legge nel lungo documento presentato alla città – ha solo rimesso sui binari una locomotiva deragliata: ora il popolo sovrano deve provare a riavviarla. Siamo arrivati al dissesto finanziario per l’avventata scelta, di passati amministratori, di effettuare spese senza la copertura di risorse certe. Siamo arrivati allo scioglimento per infiltrazioni mafiose a causa di una vicenda di collusione di per sé marginale, ma con forti radici nel nostro malcostume e in diffuse pratiche di illegalità”.

Il “rigore morale” al centro dell’azione

“Si impone – sostengono i fondatori – una svolta radicale che trovi conferma nel rigore morale, nella linearità e serietà dei comportamenti, nel forte senso di legalità, nella capacità di visione politica e di guida della macchina amministrativa di chi sarà investito del difficile compito di guidare l’amministrazione di domani”. On si presenta come un gruppo civico aperto a tutti coloro che vogliono rendere Partinico capace di affrontare le attuali sfide, ovvero sostenibile, democratica, inclusiva e solidale. “La società civile – è la bacchettata alla politica locale – deve tornare a far sentire la sua voce, scippando la città dalle mani di coloro che l’hanno distrutta, dai gruppi che calano le loro decisioni dall’alto senza alcuna logica di partecipazione o dagli eterni candidati mossi da ambizioni di affermazione personale e dall’ansia di ricoprire incarichi per la gestione del potere”.

Sede di dibattito

On, nel suo documento, si candida a sede di dibattito. L’obiettivo è di creare una forte classe dirigente in grado, con competenza, di ricoprire i ruoli di governo. “Il prodotto di questo sforzo sarà la piattaforma programmatica #partinico2032 – si legge nel documento – dove l’arco decennale di riferimento sta ad indicare la natura strutturale dei cambiamenti che si richiedono, i tempi entro cui un progetto di uno sviluppo diventa credibile e l’approccio multidimensionale e multilivello degli interventi”. Porte chiuse anche ai cambia-bandiera, porte quindi chiuse a chi con “comportamenti pubblici assunti e ripetuti nel tempo, sono palesemente riconosciuti come trasformisti e opportunisti politici”. Tra i fondatori sue personaggi di spicco come l’ex segretario generale della Cgil di Palermo, Enzo Campo, e l’assessore comunale Giuseppe Nobile ai tempi della prima giunta antimafiosa della sindaca Gigia Cannizzo, recentemente scomparsa.

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