Entrano nel vivo oggi, Giovedì Santo, le celebrazioni pasquali. Ma quella del 2021 è una Pasqua ‘diversa’, la seconda ai tempi del Covid19 che impone, per la salute di tutti, il rispetto delle regole anti contagio.

La visita ai Sepolcri o altari della Reposizione

Quello di oggi è un appuntamento molto importante per i cattolici, che dopo la messa in “Coena Domini”, in cui si ricordano l’ultima cena di Gesù con i suoi apostoli e l’istituzione dell’eucarestia, sono soliti visitare nelle chiese i “sepolcri”, o “orti”, come vengono definiti in alcune province dell’Isola.
La messa in Coena Domini, infatti, si conclude con la reposizione del santissimo sacramento in un altare, che diventa poi “sepolcro”, per il riferimento alla custodia di un corpo senza vita (anche se secondo la liturgia, la sera del giovedì Gesù non è ancora morto) o “orto” che simboleggia le ultime ore di vita trascorse dal figlio di Dio nell’orto degli ulivi prima dell’arresto e della crocifissione.

Il Covid19 cambia i riti religiosi

Durante la messa in Coena Domini, quest’anno, non ci sarà la tradizionale lavanda dei piedi, per evitare il contagio. Una circostanza comunicata già nei giorni scorsi dai sacerdoti ai fedeli, chiamati alla massima prudenza e responsabilità. Anche questa sarà una Pasqua di limitazioni ma le chiese resteranno aperte, contrariamente allo scorso anno, quando l’Italia era in pieno lockdown.

Le chiese si adeguano alle nuove regole

‘Lavori in corso’ dunque nelle chiese per allestire gli altari della reposizione, da addobbare con fiori e candele.
Anche le chiese di Palermo si adeguano alle nuove regole. Alla chiesa di Sant’Antonino, in corso Tukory, a due passi dalla stazione centrale, due volontari accolgono i fedeli alla porta distribuendo gel igienizzante. Diversi sacerdoti e frati sono impegnati nelle confessioni. Gli ingressi per le visite all’altare della reposizione saranno contingentati. Lo conferma frate Gaetano Morreale, instancabile animatore della vita parrocchiale. “Noi non ci siamo mai fermati – dice -. Siamo una comunità di sei frati. Lo scorso anno abbiamo celebrato la Pasqua solo tra di noi, quest’anno è con gioia che accogliamo i fedeli, ovviamente rispettando le regole, sarà una Pasqua di comunità. Ciò è stato possibile grazie all’idea del vicario generale e dell’arcivescovo di distribuire le celebrazioni in tutto il territorio parrocchiale, utilizzando le rettorie. Celebreremo il Triduo Santo nella chiese di Maria Ss. dei Naufraghi (via Rocco Pirri), Maria Ss. del Fervore (via Paolo Emiliano Giudici) e nella chiesetta di Gesu, Maria e Giuseppe (via Oreto) in orari differenziati così da ‘spalmare’ i fedeli in tutte le nostre quattro chiese. Lo abbiamo fatto per dare la possibilità a quante più persone è possibile di partecipare alla messa.
Il Giovedì Santo, dopo la messa in Coena Domini, i fedeli potranno sostare tra i 45 minuti e un’ora davanti l’altare dove solitamente si custodisce il santissimo sacramento. Vigileremo affinché non si creino assembramenti”.

Cambiano anche gli orari

Contrariamente agli altri anni, le chiese non resteranno aperte sino a notte fonda per le visite ai sepolcri.
Chiuderanno tutte intorno alle 21,15/21,30 per permettere ai fedeli di tornare a casa entro le 22.
Alla Chiesa dei Fornai all’Albergheria, per esempio, parrocchia molto frequentata, saranno consentite visite da 5 minuti ad un numero massimo di 15 persone contemporaneamente.

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