La seconda Pasqua ai tempi del Covid19, anche la Chiesa si adegua alle regole anti contagio e cambiano le celebrazioni religiose.
Non ci saranno le tradizionali Vie Crucis del Venerdì Santo per le strade delle città, così come non ci sarà la lavanda dei piedi del Giovedì Santo. Vengono meno quindi, per i fedeli, alcuni ‘appuntamenti’ importanti della devozione popolare.

L’Arcidiocesi di Palermo e la pandemia

Anche la chiesa di Palermo si adegua, ricorrendo alla tecnologia per far sì di raggiungere più fedeli possibili.
L’arcivescovo della città, monsignor Corrado Lorefice, presiederà alla Cattedrale di Palermo, i riti della Settimana Santa secondo un preciso calendario “e – si legge in una nota dell’arcidiocesi – in attuazione alle recenti disposizioni elaborate alla luce del particolare momento della pandemia”.

Gli appuntamenti in Cattedrale e le dirette streaming

La settimana santa in cattedrale si svolgerà in questo modo: domenica 28 marzo (Domenica delle Palme) la messa sarà celebrata alle 11. Tutti gli appuntamenti a seguire, verranno trasmessi in diretta streaming sui canali dell’Arcidiocesi (sito internet www.diocesipa.it, pagina facebook e canale youtube) e su Radio Spazio Noi InBlu, le cui frequenze sono 88.000, 88.500, 99.300 e 106.300.
Nello specifico i riti previsti sono: Giovedì 1 aprile, Messa Crismale, ore 9:30; Giovedì 1 aprile, Messa nella Cena del Signore: ore 18:00; Venerdì 2 aprile, Passione del Signore, ore 18:00; Sabato 3 aprile, Veglia di Pasqua, ore 19:00; Domenica 4 aprile, Pasqua di Risurrezione, ore 11:00.
Per disposizione del Vicario Generale, monsignor Giuseppe Oliveri, alla Messa Crismale delle 9:30 del Giovedì Santo, l’accesso è stato consentito ad un numero limitato di persone previa prenotazione.

Le indicazioni per i sacerdoti e le raccomandazioni dell’Arcidiocesi

Ancora il Vicario Generale, Monsignor Giuseppe Oliveri, il 16 marzo scorso, ha diramato una nota rivolta a presbiteri, diaconi, religiosi e religiose relativa alle celebrazioni della Settimana Santa.
Nella nota si raccomanda che “i fedeli – osservando le ben note indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico – prendano parte “di presenza” alle celebrazioni, dal momento che rimane in vigore quanto stabilito a suo tempo dal Protocollo stipulato dalla CEI col Presidente del Consiglio dei Ministri.
Ciò non esclude, tuttavia, – si legge ancora nella nota – che si possano contemporaneamente trasmettere le stesse celebrazioni via streaming (purché in diretta) attraverso i social media, sia per dare la possibilità a quanti sono impediti – soprattutto anziani e ammalati – di potervi prendere parte, sia per evitare ogni possibile forma di assembramento. In tal senso si raccomanda vivamente di non superare mai il numero massimo di quanti possono entrare in chiesa, tenuto conto del distanziamento interpersonale.
Rimane sempre possibile, per superare il limite delle duecento persone, l’eventualità di celebrare in adeguati spazi all’aperto, benché siamo consapevoli che le condizioni meteorologiche potrebbero non essere favorevoli, soprattutto in questo periodo dell’anno”.

I dettagli relativi alle singole celebrazioni

Sempre dalla nota del Vicario si evince che la Domenica delle Palme sarà “celebrata utilizzando la seconda o la terza forma prevista dal Messale Romano (pag. 123ss). Per evitare assembramenti non è consentito usare la prima. Dal momento che non potrà esserci distribuzione dei ramoscelli d’ulivo, si ricordi per tempo ai fedeli di portarlo con sé provvedendovi personalmente”.
Inoltre La Messa Crismale sarà celebrata la mattina del Giovedì Santo perché “non siamo ancora in grado di dire se tutti i presbiteri potranno, quest’anno, parteciparvi perché si è in attesa della necessaria autorizzazione, da parte delle competenti autorità, ad aumentare il numero di quanti possono entrare in Cattedrale, sempre mantenendo il dovuto distanziamento. Dettagliata comunicazione verrà data per tempo. Ugualmente, verrà data comunicazione circa il ritiro degli olii santi”.
Nella Messa in Coena Domini si omette il rito della lavanda dei piedi. Al termine della celebrazione, mentre i fedeli rimangono al loro posto, il Santissimo Sacramento potrà essere portato dal solo celebrante, accompagnato dai ministri, all’altare della reposizione purché “si abbia cura di vigilare che anche per l’adorazione personale non si creino assembramenti e che venga mantenuta la distanza interpersonale. Non si potrà in nessun caso derogare all’orario previsto dal coprifuoco, ciò significa che non potranno tenersi momenti di preghiera e/o adorazione notturna”.
Il Venerdì Santo, inoltre, “l’atto di adorazione della Croce mediante il bacio, è limitato al solo celebrante. Gli altri ministri e i fedeli lo potranno, eventualmente, sostituire con la genuflessione o un profondo inchino, solo se mettendosi in fila potranno garantire il necessario distanziamento. Viceversa si può omettere”.
Si raccomanda poi che “la Veglia pasquale sia celebrata in tutte le sue parti, compresi gli eventuali Battesimi. Si preveda un orario di inizio che rispetti la natura della stessa Veglia (dopo il tramonto del sole), ma la cui fine sia compatibile con il coprifuoco”.
Infine, “per quanto riguarda le processioni e le altre espressioni di pietà popolare, si precisa che, perdurando la situazione pandemica, esse continuano a rimanere sospese. Si intende con ciò fare divieto anche a processioni pensate in forma semplificata, come potrebbero essere, per esempio, esposizioni di immagini sacre (Cristo morto e Addolorata) sulla soglia della chiesa o nei pressi di essa, con o senza fercoli”.
La Via Crucis, “dove lo si ritiene opportuno, si svolgerà in chiesa, senza spostamento di persone”, i fedeli dovranno rimanere al loro posto “e garantendo l’osservanza dei protocolli di sicurezza”.

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