Pace fatta in casa Forza Italia. Al culmine di un vertice più che riservato tenuto nel pomeriggio del giorno dopo il festino, santa Rosalia sembra aver fatto la grazia e aver indotto saggezza nei protagonisti della diatriba color azzurro.

un velo di saggezza calato quasi all’improvviso e concretizzatosi con il passo indietro del Presidente dell’Ars e Commissario di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè che alla fine ha tolto il veto che aveva posto sulla prosecuzione del mandato del Vice Presidente ed assessore all’economia Gaetano Armao.

Uno scontro, quello che era maturato all’interno del partito di Berlusconi, che era apparso evidente durante la campagna elettorale per le Europee con Miccichè che aveva definito Armao ‘ex assessore’ e con Armao che non aveva risparmiato colpi indiretti, politicamente parlando, al Presidente dell’Ars.

Ma tutto era stato frutto di un equivoco, di incomprensioni che non erano state ben gestite da chi avrebbe dovuto governarle. Almeno questo il risultato finale del vertice pacificatore. Miccichè, dunque, dopo il passo indietro (parziale in realtà) su Salvini e sulla Lega che si ritrova alleati in prospettiva nazionale ( con qualche sprazzo locale ma senza deputazione)  per volere di Berlusconi ma anche di Musumeci, adesso arriva il secondo passo indietro culla guerra interna tutta siciliana. D’altronde solo gli stupidi non cambiano idea.

Qualche segnale di cambiamento di rotta, in realtà, si era già avuto con il voto del collegato all’Ars e con le parole del neo capogruppo Calderone a BlogSicilia. Parole di buon senso e costruttive. Adesso arriva anche l’indirizzo politico dal ‘capo’: la pace.

E proprio questa battaglia interna aveva causato i veti che da settimane bloccavano il rimpasto nella giunta Musumeci tanto che il governatore si era limitato a nominare il nuovo assessore al Turismo continuando a trattenere i Beni Culturali non solo per l’assenza di un nome condiviso ma anche per non levare il coperchio alla pentola che bolle.

Adesso, però, la pentola non bolle più e forse arriva il momento di levarlo quel coperchio per decidere cosa fare: se trovare l’accordo solo sul nome del prossimo assessore ai Beni Culturali o cambiare anche qualche altra pedina senza più incorrere in guerre intestine.

La pace, insomma, potrebbe sbloccare il rimpasto così come gli accenni di pace avevano già sbloccato il collegato e lasciato intravedere per la prima volta una maggioranza compatta ancorché risicata.

E a distanza di mezza giornata arriva anche il commento del neo capogruppo Calderone “Forza Italia è sempre più unita e sempre più coesa. In una riunione fiume durata ore, abbiamo affrontato diversi argomenti, utili a tracciare il nuovo indirizzo da seguire per la pianificazione di progetti e strategie, fermo restando la centralità del partito in questa maggioranza”.

“Il nostro comportamento – conclude il Parlamentare – è coerente con l’impegno preso dinanzi ai nostri elettori, che soprattutto non guarda in casa altrui. Dalla prima di tante riunioni che ci saranno, ognuno di noi ha voluto sottolineare la primaria necessità di un lavoro da portare avanti per il bene dei siciliani, attraverso una sinergia con il Governo, per il quale saremo alleato serio e composto”.

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