Il suo nome era circolato come ‘terzo incomodo’ nella disfida (alle loro spalle in realtà) fra altri due candidati a ricoprire il ruolo di assessore ai beni Culturali: quello di Patrizia Li Vigni vedova del compianti assessore Sebastiano Tusa e quello di Rosalba Pamvini sovrintendente di Siracusa non gradita alla macchina burocratica ma nemmeno agli alleati di coalizione.
Stiamo parlando di Ignazio Buttitta, nome importante in Sicilia per discendenza oltre che per competenza, ora sembra essere balzato improvvisamente in pole position nella disfida per la scelta dell’assessore regionale ai Beni Culturali. Un nome sussurrato all’indomani della commemorazione del povero Tusa ma poi soverchiato dalle sfide all’arma bianca (politicamente parlando) nella maggioranza.
Tramontata l’ipotesi Li Vigni e ‘bruciata’ l’ipotesi Pamvini intorno alla quale sono stati alzati muri (ma che adesso potrebbe diventare dirigente generale dei Beni Culturali per volere del presidente della Regione personalmente) si era tornato a fare anche il nome di Davide Rampello oltre che di altri illustri esperti nazionali e internazionali. Ma i ‘grazie no’ nelle segrete stanze sono piovuti a grappoli e in assenza di uno straccio di accordo la nomina era stata congelata.
Di fatto il Presidente della Regione ha sempre detto, smentendo continuamente i rumors, che lui non ha fretta di chiudere questo rimpasto che definisce,inoltre, solo un ritocco.Per Musumeci si potrebbe chiudere la partita con la semplice nomina di due assessori per coprire i posti vacanti ovvero quello proprio che fu di Tusa e quello del Turismo rimasto vuoto per la nomina di Sandro Pappalardo all’Enit.
Per il turismo non sembrano esserci problemi. Fratelli d’Italia che esprimeva Pappalardo ha già indicato Manlio Messina e la questione può chiudersi lì. Ma gli alleati chiedono una revisione più ampia della giunta e la sostituzione di almeno un altro assessore o, nelle intenzioni di Forza Italia e centristi, forse anche di altri tre assessori.
In ogni caso, che sia rimpasto o rimpastino o ritocco, a bloccare tutto resta il nome da indicare peri beni culturali. Così, calato un po’ di silenzio durante una decina di giorni, si torna a fare il nome di Ignazio Buttitta. L’idea è gradita a Diventerà Bellissima, non è osteggiata dagli alleati che, però, non si fanno scaldare da questa eventuale nomina, mentre sarebbe spinta da quel mondo del sottogoverno dei Beni Culturali che ruota intorno ad un altro indicato come possibile assessore (ma che si è sempre indignato sol perchè si faceva il suo nome) e collaboratore stretto di Tusa ma anche politico di lungo corso ed ex assessore in altri settori regionali Carmelo Briguglio.
La scelta tocca, naturalmente, al governatore Nello Musumeci che, nelle intenzioni, non voleva andare oltre giugno. Il mese volge al termine ma la quadra ancora non c’è e se gli alleati per dire sì a Buttitta tornassero a chiedere qualche alta sostituzione la cosa s complicherebbe di nuovo. per questo il nome si sussurra ma non si dice nella speranza che Musumeci, in un attimo di distrazione generale, faccia le due nomine e chiuda la partita senza dare tempo a nuove richieste, polemiche e distinguo.
Ma il governatore non è tipo da mezzucci e questo gli alleati così come gli amici, devono prenderlo in considerazione così come devono fare i conti con equilibri che sembrano cambiare. Ne è segnale forte la nascita del nuovo gruppo all’Ars Ora Sicilia così come i rumors di passaggi in transito da Sicilia Futura verso Forza Italia. Insomma i movimenti ci sono da Roma a Palermo e forse è il caso di aspettare un assestamento.
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