La nascita era stata in qualche modo preannunciata sabato scorso a Palermo in occasione della convention di Diventerà Bellissima, il movimento del Governatore Musumeci, e adesso diventa realtà. All’Ars è stato depositato il documento di costituzione del gruppo parlamentare “Ora Sicilia, al quale aderiscono i deputati Luigi Genovese, Luisa Lantieri e Daniela Ternullo. Che lasciano rispettivamente i gruppi di Forza Italia, Pd e Cantiere popolare-Mpa.

Un nuovo gruppo che, nelle intenzione dei promotori, dovrebbe costituire quella “terza gamba” del Centrodestra a guida leghista auspicata dallo stesso Musumeci e dal Governatore della Liguria Giovanni Toti. Il capogruppo sarà Luigi Genovese, figlio di Francantonio, ex Pd poi passato in Forza Italia, che già alle scorse europee si era schierato con la Lega in polemica con il leader azzurro in Sicilia Gianfranco Miccichè.

Ma la costituzione del gruppo, di per se non fondamentale, agita ulteriormente una già litigiosa maggioranza. C’è, infatti, chi intravede il rischio dell’apertura di un mercato di deputati non solo dall’opposizione verso la maggioranza ma soprattutto dai partiti della maggioranza verso una nuova formazione.

“La costituzione di un nuovo gruppo all’Assemblea regionale – i cui due terzi facevano già parte di gruppi della maggioranza –  mette in discussione il principio di leale collaborazione tra i partiti che hanno eletto Nello Musumeci alla presidenza della Regione – dice Saverio Romano, leader di Cantiere popolare -. Non si può non stigmatizzare quanto accaduto e chiamare il presidente Musumeci a un intervento chiarificatore per evitare l’apertura del mercato delle vacche al quale, sia ben chiaro, noi ci sottrarremo”.

La preoccupazione al momento è soprattutto centrista ma sembra destinata ad agitare anche altri. Da Forza Italia, infatti, c’è il rischio di altre adesioni viste le tensioni interne agli azzurri che non sono secondarie. E le adesioni potrebbero non essere gradite alla guida forzista. Insomma potrebbero non riguardare uomini e donne che Miccichè preferirebbe perdere (o cacciare)

Ma la reazione del Commissario azzurro Gianfranco Miccichè, al contrario delle attese, è positiva: “La nascita del nuovo gruppo all’#Ars è un segnale certamente positivo per la coalizione di centrodestra che sostiene il governo di Nello Musumeci in #Sicilia – scrive su Facebook -. A Luigi Genovese, giovane preparato, educato ed in gamba, a Luisa Lantieri, che rientra tra le fila del centrodestra, e a Daniela Ternullo, da poco arrivata in Parlamento e già apprezzata da tutti i colleghi, un in bocca al lupo per questa nuova avventura”.

Rincarano, invece, la dose gli autonomisti per bocca del capogruppo Carmelo Pullara “La nascita del gruppo ‘Ora Sicilia’ composto da esperienze politiche diametralmente opposte (cosa possono avere in comune esponenti del Pd di Forza Italia e di chi oggi deputata supplente fino a ieri poneva l’autonomia della Sicilia al centro della propria azione politica, resta un mistero difficilmente risolvibile perché siamo sicuri che il collante non può essere, come si sente dire nei corridoi, un posto di assessore, sarebbe la morte della politica…) pone interrogativi sulla stessa tenuta della maggioranza che con grande sforzo e lealtà ha eletto Nello Musumeci presidente della Regione”.

Pullara, dunque, si spinge fin dove romano non aveva fatto “Abbiamo troppe volte sentito dire allo stesso presidente Musumeci che non intende governare grazie a cambi di casacca o salti della quaglia e per questo siamo più che sicuri che non verranno avallate operazioni volte al raggiungimento del potere fine a se stesso. Siamo stupiti del fatto che qualcuno possa pensare che basta “ racimolare” tre deputati per fare un assessore. La politica è altro, la giunta di governo è altro perché essa rappresenta non deputati incollati tra loro ma esperienze politiche similari che hanno condiviso un progetto politico”.

“Siamo pertanto sicuri che chiunque vorrà appoggiare questa maggioranza – conclude – lo farà per difendere gli interessi della Sicilia e non per qualche strapuntino da offrire al proprio elettorato”.

Un percorso, però, che non può non avere conseguenze anche in vista proprio del rimpasto in giunta, quantomeno negli equilibri che definiscono la composizione dell’esecutivo. Quali saranno questi effetti è difficile a dirsi oggi

A gettare acqua sul fuoco della polemica è l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza “La storia personale e lo stile del presidente della Regione escludono qualsiasi preoccupazione, anche legittima. Questa non sarà mai una legislatura di ribaltoni o ribaltini” dice Razza nella sua qualità di dirigente di DiventeràBellissima. “Chi condivide il programma di governo e vuole offrire alla luce del sole un contributo d’idee ed un sostegno alla coalizione – aggiunge Razza – è sempre una risorsa. Chi conosce Nello Musumeci sa che il mercato non si è mai aperto e non si aprirà mai. Continuiamo a lavorare tutti con serenità, mettendo al centro la Sicilia e il suo diritto a un futuro migliore”.

 

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