E’ indagato per corruzione Giuseppe Lupo oggi capo gruppo del Pd all’Ars. Come scrive Repubblica, secondo la procura l’allora vicepresidente dell’Ars avrebbe promesso un incarico all’amministratore in cambio di un contratto a Trm per la moglie
Dopo Caltanissetta anche a Palermo si aprirà un processo sulla presunta cattiva gestione del patrimonio sequestrato agli imprenditori Rappa e alla catena Bagagli.
Nell’inchiesta è indagato anche l’allora amministratore giudiziario Walter Virga, il giovane avvocato che era diventato uno dei pupilli di Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione Misure di prevenzione.
L’ex vice presidente dell’Ars, il deputato Giuseppe Lupo, oggi capogruppo del Pd, che risulta indagato con Virga per corruzione.
La procura di Palermo ha già notificato il provvedimento di chiusura dell’indagine, il passaggio che preannuncia una richiesta di rinvio a giudizio.
A Virga viene contestato l’abuso d’ufficio, per aver nominato alla Nuova Sport Car un collaboratore da 84 mila euro senza alcuna autorizzazione del giudice.
Un altro consulente che per conto di Virga si sarebbe occupato nella gestione di Bagagli, si sarebbe invece appropriato di 25 mila euro di incassi e di merce per 994 euro.
Altri due stretti collaboratori, stretti collaboratori dell’amministrazione giudiziaria, non avrebbero mai denunciato gli ammanchi. Virga e Rizzo rispondono anche di abuso d’ufficio per aver venduto sottoprezzo a familiari e parenti 7 auto della Nuova sport car.
Per quanto riguarda Virga e Lupo: sono accusati di corruzione, per «un reciproco scambio di utilità» recita il capo d’incolpazione.
Secondo la procura, Lupo avrebbe promesso a Virga un «incarico di consulenza giuridica» per il quale era previsto un corrispettivo di 2.000 euro; Virga avrebbe invece stipulato « in favore di Nadia La Malfa, compagna dell’onorevole Lupo – prosegue l’accusa – un contratto di collaborazione con l’emittente televisiva Trm, di cui Virga era amministratore giudiziario, per la stagione successiva».
Lupo si era difeso sostenendo che «cercava persone competenti per organizzare un convegno e un disegno di legge sui beni confiscati».
Aveva anche detto che quella consulenza non era stata poi formalizzata, perché intanto era scattata l’inchiesta nissena.
Ora, la procura ipotizza uno “scambio” con il contratto dell’allora compagna di Lupo, oggi moglie: «Un contratto di collaborazione con Trm con previsione di un compenso mensile di mille euro, atto contrario ai doveri d’ufficio – annotano i pm – perché stipulato da Virga in assenza di una concreta valutazione dell’interesse aziendale ed in violazione dell’obbligo di amministrare i beni sequestrati al fine di incrementare la redditività(…) e in assenza dell’autorizzazione del giudice».
Gli indagati hanno trenta giorni per chiedere di essere ascoltati in procura.
“Ho fiducia nei magistrati. Sono estraneo ai fatti che mi vengono contestati e confido che la questione venga chiarita prima possibile”. Lo dice il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo.
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