Chiede il risarcimento all’Asp per un presunto danno subito durante un ricovero all’ospedale di Petralia Sottana, ma i giudici della seconda sezione civile della corte d’appello di Palermo gli danno torto e lo condannano a pagare pure le spese legali di quattro medici, che nel frattempo si erano costituiti come diretti responsabili delle condotte per le quali l’ente ospedaliero era stato chiamato a
rispondere. I fatti risalgono al 2013, quando l’uomo era stato ricoverato nella struttura ospedaliera “Madonna S.S. dell’Alto”, con la diagnosi di “colica addominale in sospetta appendicopatia acuta”. Operato per due volte, nel 2013, l’uomo aveva chiesto il risarcimento dei danni sofferti a seguito del “negligente operato dei sanitari”.
Nel 2017 il tribunale di Palermo rigettava la domanda. Stessa sorte gli è toccata anche in appello, ma oltre all’Asp, difesa dall’avvocato Giovanni Liguori, ha dovuto risarcire anche i quattro medici (Michele Ferracane, Antonino Miranti, Vincenzo Pio Falzone e Marcello Pierluigi Catarcia), difesi dall’avvocato Gianfranco Aricò.
Un caso singolare, che ha visto i camici bianchi al contro attacco, grazie al progetto “Giustizia professionale”, ideato da Daniele Giordano, amministratore della società di brokeraggio DG Global, che ha messo in campo un team di professionisti convenzionati, per garantirsi la tutela legale. “Siamo stanchi – spiegano – di vedere gente che cerca di speculare sulla professionalità dei medici, che gradualmente stanno perdendo la loro serenità. Per questo motivo è nato il progetto ‘Giustizia professionale’, che tende al recupero del rapporto tra il professionista e il paziente, e garantisce le tutele necessarie per evitare speculazioni”.
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