E’ tornato libero uno degli ispettori del distaccamento di Villagrazia del Corpo forestale, Salvatore La Piana, che era finito agli arresti domiciliari con le accuse di peculato ed induzione alla concussione lo scorso 20 aprile.
La notizia viene riportata dal Giornale di Sicilia. Il tribunale del riesame ha deciso di annullare l’ordinanza di custodia cautelare per il peculato, perché ha ritenuto insussistenti i gravi indizi di colpevolezza, mentre per l’induzione alla concussione, secondo i giudici, non ricorrerebbero le esigenze cautelari. Sono state così accolte le tesi del difensore di La Piana, l’ avvocato Angelo Brancato.

La Piana, che tra poco più di un mese andrà in pensione, tornerà regolarmente in servizio in questi giorni nella sua vecchia sede di lavoro, dal momento che il Corpo Forestale non ha preso alcun provvedimento di sospensione nei suoi confronti.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dai sostituti Daniela Varone e Siro De Flammineis, il distaccamento di Villagrazia sarebbe stato un piccolo centro di potere e di abusi. Alcuni dipendenti avrebbero infatti preteso denaro, ortaggi e favori di vario tipo per chiudere gli occhi davanti a presunte irregolarità.

Oltre a La Piana, ad aprile, erano stati arrestati anche il comandante del distaccamento, il commissario Antonio Polizzi, e un altro ispettore, Antonio Sacco.

Secondo gli investigatori, La Piana si sarebbe appropriato di attrezzi e anche di parti meccaniche di proprietà del Corpo e avrebbe chiesto mille euro per non segnalare la presenza di un cantiere abusivo a Ciaculli.
E poi, in un altro caso, a Belmonte Mezzagno, avrebbe fatto una multa molto più bassa del dovuto presumibilmente perché conosceva chi aveva commesso l’abuso relativo ad un taglio di alberi.

Nell’ambito della stessa inchiesta per un dipendente della Rap, Antonino Chiazzese, e suo figlio, Giuseppe, titolare di un’impresa edile, è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Secondo la Procura sarebbero stati loro a fare da intermediari tra coloro che avrebbero avuto irregolarità da nascondere e dipendenti della Forestale disposti a far finta di nulla in cambio di regali e soldi.