“Quante volte leggiamo di ruberie all’interno della pubblica amministrazione? Quante volte assistiamo a milionari danni all’erario senza che i responsabili paghino le conseguenze? Questa storia deve finire immediatamente: è ora che chi commette crimini all’interno delle strutture pubbliche, ne paghi le conseguenze”. A dirlo è il deputato Riccardo Nuti che, insieme alle colleghe Giulia Di Vita, Loredana Lupo, Chiara Di Benedetto e Claudia Mannino, ha presentato un disegno di legge per punire tutti quei pubblici dipendenti che si macchiano di condanne da parte della Corte dei Conti. “Spesso ci dimentichiamo – ammonisce il deputato – che la nostra Costituzione stabilisce chiaramente che ‘i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione’. Il disegno di legge mira a fare in modo che questo dettame costituzionale sia sempre garantito”.
Entrando nel merito, Nuti spiega che “il disegno di legge presentato dispone che chi viene condannato in via non definitiva venga trasferito, in via cautelativa, ad uffici dove non si gestiscono flussi economico-finanziari o posti di lavoro. Chi, invece, è condannato in via definitiva sarà licenziato e interdetto dai pubblici uffici per dieci anni se le condotte oggetto della condanna sono di tipo dolose; mentre nel caso di condotte non dolose (cioè si ha la colpa del danno erariale ma non lo si ha prodotto intenzionalmente), il dipendente sarà trasferito a tempo indeterminato”.
“Sono queste – conclude Nuti – misure essenziali per colmare un vulnus responsabile di gravi episodi di corruzione all’interno della pubblica amministrazione. La politica non può restare a guardare, ma deve fare la sua parte, facendo in modo che la struttura pubblica sia trasparente, pulita e incorruttibile. Questo è un primo importante passo in tal senso, essenziale per fare in modo che i cittadini tornino a fidarsi delle strutture pubbliche”.
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