Il 20 giugno del 2016, a Palermo, Umberto Virgilio, 45 anni, alla guida del suo scooter, venne travolto da una Mercedes guidata da un anziano. In sella alla moto c’era anche l’amico Claudio Durante, rimasto ferito gravemente. Virgilio morì poche ore dopo il ricovero in ospedale.
E’ in corso con il rito abbreviato, il processo a carico dell’automobilista Alfonso Di Miceli, 78 anni, di Villagrazia di Carini. Per lui, come scrive il Giornale di Sicilia, il sostituto procuratore Alfredo Gagliardi ha chiesto al gup Cristina Lo Bue, che lo sta processando, la condanna a 4 anni di reclusione.
Di Miceli è accusato di omicidio stradale, lesioni gravi e danneggiamenti.
In appena 20 minuti, l’anziano si era scontrato con due macchine e un camion, per poco non aveva investito un pedone e infine aveva terminato la sua folla corsa impattando contro lo scooter.
L’automobilista imputato è difeso dall’avvocato Ennio Tinaglia, secondo il quale, Di Miceli, nella tragica mattina dei fatti, non sarebbe stato in grado di intendere e di volere probabilmente a seguito di una ischemia.
Se questa tesi dovesse essere accolta verrebbe meno l’imputabilità per Di Miceli e il processo si chiuderebbe con un’assoluzione.
Quella mattina Di Miceli era partito da casa sua per andare in piazza Croci.
Era uscito da viale Regione Siciliana raggiungendo piazza Einstein, dopo, si era immesso sulla bretella laterale e voleva raggiungere corso Calatafimi per invertire la marcia.
All’altezza di via Evangelista Di Blasi il primo scontro con l’auto guidata da una donna: Di Miceli non scende dalla vettura e continua a guidare. Pochi istanti dopo il pensionato tampona un’altra auto, l’automobilista scende dalla macchina e Di Miceli sembra in stato confusionale: all’uomo contro il quale ha urtato dice solo: “Devo andare, devo andare”.
In corso Calatafimi, tra via Titina De Filippo e via Rosina Anselmi, il pensionato va a sbattere contro il camion di una ditta con a bordo tre operai; perde lo specchietto retrovisore ma non si ferma nemmeno qui e pochi metri dopo rischia di investire una donna che sta attraversando la strada a piedi.
Di Miceli raggiunge corso Calatafimi e si dirige verso Monreale, dove taglia la strada a due agenti della polizia che assistono all’impatto con lo scooter. I soccorritori, chiamati dai poliziotti, riescono a togliergli le chiavi della macchina.
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