“Stiamo cercando di risolvere le tante questioni legate alla gestione del personale regionale, che ormai da tempo manifesta insofferenza rispetto a una cristallizzazione delle carriere che mortifica le legittime aspettative di riqualificazione, riclassificazione e progressione”. Lo dice l’assessore regionale alla Funzione pubblica Andrea Messina dopo essere stato ascoltato dalla commissione Bilancio dell’Ars assieme ai funzionari del dipartimento e alle rappresentanze sindacali della funzione pubblica.
Obiettivo fine gestione commissariale Aran
“Quello del personale – ha aggiunto Messina – è un tema che sta a cuore al governo Schifani che, intanto, intende mettere fine alla gestione commissariale dell’Aran Sicilia con la nomina del comitato direttivo che darà avvio alla contrattazione per il rinnovo del contratto di lavoro 2019-2021”.
Le difficoltà della Regione
Durante l’audizione sono stati evidenziati quelli che sono gli ostacoli che attualmente impediscono di procedere con una organica riforma dell’ordinamento professionale: le norme statali, infatti, a oggi consentono per la riclassificazione del personale regionale soltanto il ricorso a uno stanziamento pari allo 0,55 per cento dell’attuale dotazione. La copertura finanziaria dovrà essere inserita nel cosiddetto “collegato” alla Legge di stabilità regionale, di prossima discussione all’Ars. È stato chiarito, inoltre, che, per effetto delle norme vigenti, le eventuali economie che deriveranno dall’applicazione dei rinnovi contrattuali non potranno essere utilizzate per incrementare i fondi necessari per la riclassificazione.
I sindacati, “Investire sul personale, Regione prossima al default”
“Nei prossimi tre anni, tra pensionamenti e blocco delle assunzioni, la Regione Siciliana sarà sull’orlo del default funzionale: bisogna tornare a investire sul capitale umano valorizzando quello già presente con la riqualificazione e reclutando nuove figure professionali. Basta fare cassa sulla pelle dei lavoratori e dei siciliani”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Csa-Cisal a margine dell’audizione presso la Seconda commissione dell’Ars, a cui hanno partecipato insieme all’assessore regionale Andrea Messina e ad altre organizzazioni sindacali.
“Una manciata di progressioni verticali non risolverebbero nulla”
“Abbiamo sollecitato il Governo a procedere sulla riqualificazione di tutto il personale regionale, come già fatto nel resto d’Italia, reperendo le risorse necessarie – dicono Badagliacca e Lo Curto – Una manciata di progressioni verticali non risolverebbero nulla, anzi rischiano di aggravare il problema, mentre l’obiettivo deve essere riconoscere le mansioni superiori svolte da anni da tante lavoratrici e tanti lavoratori che ogni giorno, in silenzio, portano avanti gli uffici e garantiscono i servizi ai siciliani. Per farlo, però, bisogna sospendere gli accordi con lo Stato, almeno per la parte che riguarda il personale, liberando le somme oggi vincolate e non possiamo che apprezzare le aperture del presidente della commissione Daidone e dell’assessore Messina, contrariamente a chi invece continua a perdersi in cavilli”.
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