Sette milioni e 300 mila euro per le strategie di sviluppo dell’indotto del mare. Pubblicato il secondo bando sui Flag”.

Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca Mediterranea Antonello Cracolici.

Verranno finanziate le nuove aggregazioni territoriali, di tipo partecipativo che riuniscono in partenariati enti locali, associazioni e portatori di interesse del settore con l’obiettivo di proporre le strategie di sviluppo integrato e sostenibile nelle aree costiere e marine.

 

“La Sicilia è al primo posto tra le regioni italiane per numero di bandi pubblicati dall’avvio della nuova programmazione del Feamp ( il fondo europeo dedicato agli investimenti nel settore della pesca), in meno di un anno sono stati messi a bando oltre di 60 milioni di euro, più della metà dei 120 milioni disponibili fino al 2020″ – continua Cracolici.
Nel rispetto dei regolamenti comunitari l’importo previsto per ciascuna aggregazione in posizione utile in graduatoria va da un minimo di 1 milione ad un massimo di 2 milioni e mezzo di euro.

Le disposizioni, nei parametri e nei valori,  ricalcano le linee guida del bando precedente, sono stati ridefiniti solamente i massimali di spesa con un parametro minimo pari ad un milione di euro per l’accesso dei territori alle strategie di sviluppo integrato.

“Con la nuova programmazione sui Flag stiamo dando più attenzione alla tracciabilità, all’innovazione e alla valorizzazione del pescato siciliano e maggiori risorse per la manutenzione dei porti” tiene a precisare l’assessore.

 

Nel dettaglio saranno finanziate iniziative sullo sviluppo e la promozione di filiere corte e filiere energetiche locali, strategie di innovazione e cooperazione, mentre il 30% delle somme sarà destinato a piccoli interventi infrastrutturali.

“Stiamo lavorando per individuare, nel rispetto dei regolamenti comunitari, le soluzioni più idonee per un’ampia partecipazione dei territori alle strategie di sviluppo costiero. Le aggregazioni locali possono giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo sostenibile dell’indotto del mare,  scommettendo sull’innovazione e sugli strumenti della blue economy”.