“Dopo anni di colpevoli distrazioni e ritardi, presto la Sicilia avrà anche il Piano regionale per l’amianto“.
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, nel giorno in cui la Gazzetta Ufficiale della Regione pubblica l’avvio della fase di consultazione, previsto per i soggetti competenti in materia e del pubblico interessato, relativa al Piano del governo regionale con le indicazioni contenute nel parere dalla Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali dell’assessorato al Territorio.
“Questo nuovo strumento – spiega il governatore- consentirà di intensificare la lotta contro lo smaltimento irregolare e bonificare il territorio isolano. Ogni Comune dovrà varare, a sua volta, un proprio Piano e potrà avvalersi del lavoro svolto dalla Regione che mapperà, anche tramite foto satellitari, la presenza di potenziali manufatti in amianto anche per evitarne la rimozione in maniera arbitraria: un rischio per la salute e per le salatissime multe”.
Tra gli aspetti principali del documento – che adesso verrà sottoposto alla fase di consultazione con i soggetti competenti in materia ambientale, prima della sua approvazione definitiva – anche le informazioni epidemiologiche aggiornate, le ipotesi sul fabbisogno e le tipologie tecnologiche degli impianti, i criteri di localizzazione e la definizione degli scenari nel breve, medio e lungo periodo.
Il tema rimane di scottante attualità visti i dati contenuti nel recente report di Legambiente “Otto comuni siciliani su dieci si trovano senza Piano comunale amianto. Anche il censimento dei siti contaminati procede a rilento. Nel 2017 sono state solo 381 le autonotifiche prevenute pari ad appena un terzo rispetto a quelle registrate nel 2016 che si sono attestate a 1.113 comunicazioni”.
“In Italia – dice l’associazione – questa fibra killer continua ad essere ancora molto diffusa e a minacciare la salute dei cittadini e l’ambiente. A gravare sulle spalle del Paese, ancora sotto scacco dell’amianto, anche i ritardi legati agli obblighi di legge, e in particolare ai piani regionali amianto (Pra) che dovevano essere pubblicati entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge e che mancano ancora in alcune Regioni”.
In Sicilia, i dati dell’ultimo anno testimoniano un pericoloso rallentamento negli adempimenti richiesti, in particolare nel numero di Piani Comunali approvati, appena 84 su 390 (pari al 21,5%) i Comuni che si sono dotati di tale
strumento. L’esposizione all’amianto si traduce nell’insorgenza di patologie mortali delle quali ha un ruolo di primaria
importanza il mesotelioma pleurico. In Sicilia, tra il 1998 ed il 2016, più di 1.500 casi.
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