Vandali in azione a piazza Rivoluzione, a Palermo. Un uomo di cui sono ignote le generalità ha danneggiato alcune piante di un locale dell’area del centro storico. L’episodio è avvenuto nella notte di martedì, intorno alle quattro. Il soggetto ha abbattuto due piante tropicali, spezzandone una e danneggiando l’altra. Gli arbusti, che sorreggevano anche le luci per illuminare la piazza, erano lì da circa vent’anni.

Il proprietario “Atto di vandalismo”

A commentare l’accaduto è Ezio Giacolone, proprietario del locale in questione. “L’episodio è avvenuto intorno alle quattro di notte. Abbiamo ricostruito l’accaduto attraverso le telecamere di sorveglianza. E’ un atto di vandalismo, né più né meno. Di notte, le strade diventano pericolose. Perché in giro c’è gente poco raccomandabile. Sono orari critici. Quando siamo aperti, il problema non si pone. E’ difficile che succedano episodi simili”.

“Non abbiamo sporto denuncia”

Ed è proprio il periodo in cui le attività sono chiuse a preoccupare l’imprenditore, il quale rappresenta tutto il proprio sconforto. “Non abbiamo fatto alcuna denuncia. Ormai ci abbiamo fatto il callo. Ogni giorno accade qualcosa di diverso. Se dovessimo denunciare tutto quello che accade fra le strade del centro storico, dovremmo montare una brandina in questura”.

“Serve controllo del territorio notturno”

Giacolone rivolge così un appello all’Amministrazione e alle autorità competenti, al fine di avere una maggiore vigilanza. “I problemi si verificano quando le attività serali chiudono. Le strade diventano deserte. Noi chiediamo al Comune un controllo del territorio nelle ore in cui le attività sono chiuse. Lo facciamo già da tempo. Ma, al momento, episodi simili continuano a verificarsi fra le strade del centro storico. Soprattutto la notte”.

Castiglia: “Serve educare le giovani generazioni”

A rappresentare la vicinanza del mondo politico è Massimo Castiglia, presidente della I Circoscrizione. “Solidarietà ed apprezzamento ad Ezio Giacalone. E’ un imprenditore che ha fatto scuola a tanti. Ha intuito che è necessario mantenere un livello di dialogo alto con i residenti, i quali gli hanno espresso la loro vicinanza. Servono maggiori controlli, a cui bisogna affiancare una strategia educativa. Serve educare le giovani generazioni. Un discorso che va esteso anche alle altre classi sociali e di età”.